Enoregioni italiane: Costa Tirrenica del Basso Lazio

15/11/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Lazio è possibile individuare sei enoregioni: Etruria Viterbese, Tevere Settentrionale, Castelli Romani, Costa Tirrenica del Basso Lazio, Terre del Cesanese e Ciociaria, Alto Frusinate. 

COSTA TIRRENICA DEL BASSO LAZIO

Questa enoregione comprende le parti vitate lungo il litorale tirrenico, da Aprilia a Terracina. I vigneti coprono le dune costiere, a volte terrazzate e con prevalenza di terreni sabbiosi, e le pianure frutto della bonifica integrale degli anni Trenta, con suoli derivanti da depositi alluvionali e marini. La moderata capacità idrica, l’assenza di pietrosità e la buona dotazione di sostanza organica ne favoriscono la fertilità e, insieme al clima di tipo mediterraneo, un elevato potenziale produttivo sia dal punto di vista della coltivazione della vite (presente solo da pochi decenni) sia delle colture orticole e frutticole. Oggi l’ecosistema dell’antico ambiente palustre è tutelato dal Parco nazionale del Circeo e dall’Oasi di Ninfa. Eucalipti, querce da sughero, allevamenti di bufali, spiagge, laghi (Fogliano, Monaci, Caprolace, Paola) e canali, architetture di tipo razionalista (Latina, Sabaudia, Aprilia), evidenze storiche (Grotta di Neanderthal, insediamenti paleolitici, Villa di Domiziano) e borghi rurali completano un affascinante miscela di storia e natura, di vecchio e di nuovo, apprezzata già dai Romani e nel Rinascimento.

Vini locali. Quattro le tipologie certificate dalla denominazione di origine Aprilia, che ha iniziato ad acquisire una buona notorietà grazie all’impegno di alcuni produttori alla fine degli anni Settanta: il Bianco (trebbiano toscano e chardonnay) dalle note floreali e il gusto secco; il Rosso e il Rosato di Aprilia (sangiovese e cabernet sauvignon), di colore rosso rubino con riflessi granati, sentori di frutta matura intenso, armonico e di giusto corpo il primo, di colore rosa tenue, odore delicato e floreale, sapore fresco e sapido il secondo; il Merlot, vinoso, gradevole, secco e di corpo. Il Moscato di Terracina doc deve il suo gusto particolare alle bucce ricche di terpeni e precursori aromatici tipici dell’omonima varietà autoctona ed esclusiva di quest’area. Una giusta maturazione delle uve, vinificazione e invecchiamento danno vita a quattro tipologie di vino: il Secco (odore fragrante e caratteristico, gusto asciutto ed aromatico) e l’Amabile (dal paglierino al lievemente dorato) di facile abbinamento a primi piatti di pesce e fritture, il Passito (giallo dorato con riflessi ambrati) ottimo per accompagnare biscotti e dolci a base di mandorle, frutta secca o candita, e lo Spumante (colore giallo paglierino tenue, spuma fine e persistente), secco o dolce.

Piatti e prodotti tipici. La tavola primaverile di chi si dedica alla raccolta nel Lazio non si ferma alla misticanza: asparagi selvatici o di bosco, germogli di pungitopo, strogoli (Silene vulgaris), borragine, timo e pepolino, santoreggia, rosmarino selvatico, origano, bacche di mirto e soprattutto la tipica mentuccia romana o nepitella, indispensabile per preparare le ricette locali a base di carciofi, lumache e funghi. Risale ai tempi dell’antica Grecia l’introduzione nel territorio dell’ulivo e delle tecniche per la sua coltivazione; caratterizzato dalla presenza dell’itrana, una cultivar originaria e tipica della provincia di Latina, nota in salamoia con il nome di oliva di Gaeta, l’olio extra vergine Colline Pontine dop ha tonalità degradanti dal verde intenso al giallo con riflessi dorati, aroma fruttato da medio ad intenso di oliva verde, retrogusto di mandorla e nota di erbaceo fragrante, e gusto amaro- piccante con sentore tipico di pomodoro verde. Oltre all’uva moscato, che è anche un’eccellente frutta da tavola, tra le specialità locali ricordiamo la zucchina romanesca, il carciofo romanesco igp, il kiwi di Latina igp, il sedano bianco di Sperlonga igp, il prosciutto di Bassiano (prosciutto di montagna, appena sapido e giusto di grasso), la ricotta e la mozzarella di bufala campana entrambi dop. E a tavola: fiori di zucca fritti ripieni di mozzarella e alici, abbacchio romano igp alla cacciatora, totani ripieni alla ponzese (mollica di pane, uova, uvetta sultanina, pinoli e parmigiano), zuppa di telline, carciofi alla sezzese, bazzoffia (zuppa di verdure e legumi freschi dell’orto primaverile), tiella di Gaeta (farcita di polipi, capperi e olive), ciambelle bollite (le scottolate di Priverno, le ciambelle col gelo ricoperte da sciroppo di zucchero che raffreddandosi assume colore bianco, le ciambelle all’acqua di Maenza), ciammelle d’ova profumate al limone e crostatine di visciole. La Pontina vanta infine una grande sapienza artigiana di dolci tradizionali come panettoni, pandoro e cioccolato, che vengono esportati in tutto il mondo. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

DENOMINAZIONI

DOC: Aprilia, Circeo, Nettuno, Roma, Terracina o Moscato di Terracina 

IGT: Lazio