Enoregioni italiane: Conegliano e Valdobbiadene

06/09/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Veneto è possibile individuare otto enoregioni: Garda Veneto, Valpolicella, Terre del Soave, Pedemontana Centrale, Colline Centrali, Conegliano e Valdobbiadene, Pianura Occidentale, Pianura Orientale.

 

CONEGLIANO E VALDOBBIADENE

Per Marca Trevigiana s’intende ai giorni nostri l’intera provincia di Treviso, un territorio che nei secoli ha subito varie dominazioni, ma quella che più di tutte ha lasciato un’impronta che si respira ancor oggi in ogni paese o cittadina è stata l’appartenenza alla Serenissima Repubblica di Venezia. Tutta la zona è ricca di storia, arte e cultura: antichi castelli, ville nobiliari, musei, abbazie, chiese e fonti termali e personaggi illustri, come il Canova, Tiziano, Canaletto, Cima, Giorgione. A nord-est, dalla pianura tra Treviso e Belluno fino alle Prealpi Trevigiane, si susseguono le colline del prosecco, con ripidi versanti alternati a dolci chine su cui domina il reticolo infinito dei terrazzamenti a vite e dove ogni anno da marzo a giugno si svolgono gli appuntamenti de La Primavera del Prosecco. Percorso da La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano-Valdobbiadene che attraversa i circa 3500 ettari di vigneto, è uno dei paesaggi viticoli italiani più affascinanti, tanto da essere stato candidato all’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. In questo centro spumantistico, tra i più importanti di Italia e molto apprezzato anche in ambito internazionale, è situato il cuore produttivo del glera (noto anche come prosecco) cui si aggiungono altri vitigni autoctoni, come bianchetta, verdiso e perera, coltivati qui fin dal Cinquecento ed utilizzati dai produttori per comporre la cuveé da avviare alla spumantizzazione, anche con piccole aggiunte di pinot e chardonnay.

Vini locali. Tra le tipologie di vino previste dal disciplinare del Conegliano Valdobbiadene-Prosecco, docg di recente istituzione, la più famosa è lo Spumante Superiore, dalla spuma fine e persistente e sentori fruttati e floreali di frutta bianca e fiori di campo e acacia. La menzione Rive in etichetta indica la provenienza da alcune zone collinari particolarmente ripide, dove la raccolta manuale è obbligatoria per preservare l’integrità delle bucce dell’acino e i filari sono a “girapoggio”, una scelta sviluppata nei secoli per conservare la fertilità dei suoli e contenere i fenomeni erosivi dovuti alla pendenza. C’è poi la blasonata sottodenominazione “Superiore di Cartizze”, ottenuta da uve raccolte in leggera sovramaturazione e il cui nome sembrerebbe derivare dal fatto che un tempo le uve venivano fatte appassire sui “gardizze”. Con le stesse uve della docg si produce il Prosecco doc (Spumante, Frizzante o tranquillo), moderatamente alcolico, fresco e piacevolmente fruttato, perfetto come aperitivo o per accompagnare antipasti di pesce, risotti e alcuni dessert. Rientrano nella docg Colli di Conegliano altri due gioielli dell’enologia veneta: il bianco Torchiato da Fregona e il rosso Refrontolo Passito, vini dolci e vellutati da dessert e formaggi erborinati o da meditazione: ricavato dalle uve glera, verdiso e boschera, con note odorose di miele vaniglia, frutta secca e legno, il primo; ottenuto da uve marzemino appassite, con profumo intenso e sapore vellutato, il secondo.

Piatti e prodotti tipici. Le zone collinari e quelle pedemontane sono ricche di ambienti che favoriscono la raccolta di funghi, dagli squisiti brisot (porcini, da mangiare crudi in insalata, trifolati o alla brace) ai ciodet (armillariella, da cucinare "in tecia" per condire zuppe, pasta o polenta) e zalcto (cantarelli, perfetti nei risotti e nei pasticci) dall’intenso odore fruttato. Le erbe di campo utilizzate nella cucina veneta, in quest’area in particolare sono moltissime, a cominciare dalle rosoline – le rosette basali del papavero rosso – per continuare con sclopeti, bruscandoli, ortica, tarassaco e crescione, ma sono soprattutto due quelle più tipiche: i raperonzoli, le cui foglioline raccolte a fine inverno con una radichetta simile ad una carotina vanno condite con aceto e lardo fritto, e il cumo, ovvero la rosetta basale del cumino dei prati, con cui si fa un gran risotto. E non si possono dimenticare i frutti di gelso, i fiori di robinia con cui si preparano frittelle e le prugnette selvatiche dette amoi che si cucinano con l’anguilla. Tra i prodotti tipici ricordiamo il radicchio rosso di Treviso igp, il mais bianco perla, i marroni del Combai igp e l’olio extravergine di oliva Veneto del Grappa dop, tra gli insaccati l’immancabile sopressa (anche alla griglia); tra i formaggi: casatella trevigiana dop (tipico formaggio a pasta molle cruda fondente in bocca), latteria (proveniente dalle antiche “latterie turnarie”), Montasio dop, (con latte vaccino semigrasso e sapore dolce), bastardo e morlacco. E, naturalmente, la grappa veneta, ottenuta dalla distillazione delle vinacce locali, bianca o invecchiata, di diverse uve o monovitigno. Tra i piatti della tradizione locale: pasta e fasoi, sopa coada, sopa co le trippe, fongadina (frattaglie di agnello o capretto con cipolla e pomodoro), cacciagione allo spiedo o la polenta, muset, bollito con il cren, risi e bisi, radici e fasoi, baccalà mantecato, pinzha (la focaccia della festa del Panevin, con finocchio, fichi, uvetta e pinoli). (di Alessandra Calzecchi Onesti) 

DENOMINAZIONI

DOCG: Colli di Conegliano, Conegliano Valdobbiadene-Prosecco, Piave Malanotte o Malanotte del Piave        

DOC: Piave, Prosecco (interregionale con il Friuli-Venezia Giulia), Venezia, Vigneti della Serenissima o Serenissima 

IGT: Alto Livenza (interregionale con il Friuli-Venezia Giulia), Colli Trevigiani, delle Venezie (interregionale con il Trentino-Alto Adige e con il Friuli-Venezia Giulia), Marca Trevigiana, Veneto