Enoregioni italiane: Colline di Genova

04/07/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Liguria è possibile individuare tre

enoregioni: Riviera di Levante, Colline di Genova, Riviera di Ponente.

COLLINE DI GENOVA

Compresa nella parte centro-orientale della regione, quest’area risente del clima particolarmente mite del Golfo del Tigullio e della Val Polcévera. L’anfiteatro naturale dell’antico porto di Genova, la valle ampia e soleggiata nell’immediato entroterra e la fascia collinare tra Chiavari e Sestri Levante offrono al visitatore borghi marinari intatti e splendide passeggiate. I suoli argillosi e ricchi di calcare consentono di produrre vini equilibrati e di buona struttura sia da uve a bacca bianca (vermentino, moscato bianco) sia da uve a bacca nera (ciliegiolo, dolcetto).

Vini locali. La doc Golfo del Tigullio-Portofino ha origini antiche, anche se le documentazioni storiche sono più recenti rispetto ad altre zone vitivinicole del Genovesato. La base ampelografica dei vigneti propone prevalentemente le specificità territoriali, originali e legati alla tradizione, come bianchetta genovese, ciliegiolo, vermentino, moscato e cimixià. Anche la viticoltura della Val Polcevera costituisce testimonianza antica di un territorio da sempre coltivato in stretta relazione con la vicina città di Genova, che fin dal medioevo ne costituiva il principale mercato di sbocco. L’omonima denominazione tutela vini rossi, bianchi e rosati anche nelle tipologie Spumante, Novello, Frizzante e Passito. Una rinomata variante è rappresentata dal Val Polcevera Coronata, apprezzata da Stendhal nel suo “Viaggio in Italia” e la cui produzione è oggi estremamente limitata.

Piatti e prodotti tipici. I Liguri sono autentici campioni nel valorizzare i doni della natura: è una delle regioni dove vengono raccolte più specie di funghi e una delle poche che attribuisce a quasi tutti un nome dialettale: i primaverili maggenghi, prugnoli, cicalotti, sementin, sanguin, colombine, ovoli, … . Regine della cucina genovese, oltre naturalmente al basilico con cui preparare l’ottimo pesto che qui condisce anche il minestrone, sono la borragine e la maggiorana, presenti nel ripieno della torta pasqualina e nel ricco preboggion (insieme di erbe tritate composto tra l’altro di cappuccio primaticcio, crespignolo, dente di cane e bietola selvatica) con cui farcire – insieme alla cagliata (o prescinseua) – i pansotti, i ravioli tipici della Liguria. Tra le specialità del territorio: le patate, i "san stè" (formaggio di latte crudo) e "sarazzu" (ricotta pressata) della Val d’Aveto, gli antichi ortaggi del Tigullio (broccolo lavagnino, cipolla rossa genovese, gaggetta, melanzanina genovese e radice di Chiavari), il salame di Sant’Olcese aromatizzato all’aglio e affumicato, la mostardella (salume rustico preparato con parti di carne scartate e aggiunta di lardo) da scottare sulla graticola, i corzetti alla polceverasca da condire con pesto o sugo (tuccu) di carne, di funghi o di noci, lo stoccafisso in umido alla genovese con olive e patate. Come dessert un pezzetto di pandolce, divenuto prodotto tipico tradizionale di tutta la regione: in passato la prima fetta veniva conservata per darla al primo povero che bussava alla porta e la tradizione vuole che a tagliarlo sia il più giovane della tavolata natalizia. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

DENOMINAZIONI

DOC: Golfo del Tigullio-Portofino o Portofino, Val Polcévera 

IGT: Colline del Genovesato