Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.
Nella Regione Toscana è possibile individuare nove enoregioni: Apuane, Lunigiana e Lucchesia, Bolgheri e Costa degli Etruschi, Colline Fiorentine e Carmignano, Maremma Toscana, Colline Aretini e Valdichiana, Montalcino e Terre di Siena, Terre di Montepulciano e Orcia, Chianti Classico, Toscana Centrale e San Gimignano.
COLLINE ARETINE E VALDICHIANA
L’enoregione si estende dalle Colline del Valdarno Superiore e la Valdichiana ai Colli di Cortona, comprendendo tutta la fertile pianura tra Siena e Arezzo che giunge a sud est fino alle rive del lago Trasimeno, al confine umbro. Anche quando era nota come antico granaio d’Etruria, le sue colline erano destinate alla produzione di vini come quello di Monte San Savino, noto già i tempi del poeta aretino Francesco Redi e oggi prodotto come doc Valdichiana e come Docg Chianti Colli Aretini. La viticoltura specializzata ha da tempo sostituito la tradizionale viticoltura promiscua diffondendosi sia su superfici terrazzate, fondovalli e terrazzi alluvionali di modesta dotazione in sostanza organica ma elevata fertilità chimica, sia sui rilievi collinari dal buon drenaggio dei suoli favorevole alla produzione di qualità di vini rossi, sia a quote relativamente più elevate maggiormente vocate alle uve bianche a maturazione precoce. Al paesaggio tipicamente toscano ricco di vigneti, oliveti, coltivazioni di tabacco, castagneti e boschi, qui si aggiungono bellezze artistiche e archeologiche, terrazzamenti con muretti a secco, borghi, castelli, abbazie, pievi romaniche.
Vini locali. Uno i vini più caratteristici della zona è senza dubbio il Colli Aretini, caratterizzato da una minore corposità ed un più basso tenore alcolico delle altre sottozone del Chianti docg, piacevolmente vivace e con un gradevole gusto da tutto pasto che accompagna bene zuppe saporite, pesce in umido, carni alla brace, manzo bollito. E’ disponibile anche nelle tipologie Vin Santo, vino da dessert con gusto che varia da amabile a moderatamente secco prodotto con uve bianche (almeno il 70% di trebbiano toscano e/o malvasia), e Vin Santo Occhio di Pernice, prodotto con uve nere (minimo 50% di sangiovese). Delle tantissime tipologie della doc Cortona ottenute da vitigni autoctoni e internazionali, sono particolarmente interessanti le monovitigno Merlot dalle note fruttate, Sangiovese dagli odori di frutta rossa e Syrah dagli odori speziati, tutti vini corposi che con l’affinamento acquistano morbidezza ed armonia e si abbinano bene a grigliate di carne e salumi locali. Prende il nome dalla più vasta delle valli appenniniche, compresa tra le province toscane di Arezzo e di Siena e quelle umbre di Perugia e di Terni, la doc Valdichiana Toscana che nasce alla fine degli anni ’80 con la produzione di un solo vino bianco da uvaggio contenente trebbiano toscano e oggi è disponibile nelle tipologie Bianco o Bianco Vergine, Chardonnay, Grechetto, Frizzante, Spumante, Rosso, Rosato, Sangiovese, Vin Santo e Vin Santo Riserva. I bianchi e il Rosato sono ottimi con primi piatti di pasta conditi con sughi di pesce, portate delicate a base di pesce o verdure, minestre di verdura leggere, carni bianche e formaggi freschi; i rossi con carni rosse, zuppe di legumi e minestre tipiche della tradizione contadina toscana, grigliate miste di carne, funghi e formaggi stagionati; il Vin Santo può essere servito freddo da abbinare a foie gras, patè, crostini toscani o formaggi stagionati ed erborinati, o a temperatura di cantina con pasticceria secca e creme dolci leggere.
Piatti e prodotti tipici. Le quattro valli della provincia di Arezzo contribuiscono, ognuna a suo modo, alla gastronomia dell’area: il Valdarno con la sua razza di galli (gallo della Valdarno) campagnoli, robusti e amanti della libertà, le cui carni sode e saporite si esaltano in casseruola con i funghi o nella classica ricetta toscana del pollo alla diavola; la Val di Chiana con la razza bovina chianina, una delle più antiche e importanti d’Italia, allevata qui e nella media valle del Tevere da almeno 22 secoli (proprio a questa varietà eccelsa la famosa “fiorentina” deve la tenerezza della sua carne e la sapidità naturale); la Valtiberina, con i bringoli di Anghiari (spaghetti di acqua e farina tirati a mano) e i marroni di Caprese; il Casentino con il prosciutto dop, i tortelli con il tartufo nero e le patate rosse di Cetica. La porchetta savinese, frutto di segrete ricette di macellai locali gelosamente tramandate di padre in figlio, ha un gusto diverse da tutte le altre per l’attenta scelta dei maiali spesso ancora allevati allo stato brado, per l’aromatizzazione con il finocchio selvatico e per la lentissima cottura rigorosamente nel forno a legna. Altri produzioni tipiche: miele, tarese del Valdarno (una sorta di pancetta dalle grandi dimensioni), pecorini del Casentino, ortofrutta di qualità (pisello a mezza frasca aretina, rapo del Valdarno, mela Carla aretina, castagna mondigiana del Pratomagno, mela Francesca aretina, noce aretina) e il prezioso zafferano aretino. A tavola tutte le specialità della cucina tradizionale, tra le quali pappardelle all’aretina (fettuccine condite con un denso sugo di lepre), zuppa frantoiana (cavolo nero, erbe di campo e cannellini), pappa al pomodoro, fagiano tartufato, scottiglia (stufato di carni miste), agnello allo spiedo, fegatelli di maiale, tagliata di razza chianina, sedano fritto, carciofi ripieni all’aretina e legumi conditi con l’ottimo olio extravergine Toscano Colline d’Arezzo igp, dolci di castagne, il gattò aretino (tronchetto bagnato con l’alchermes e farcito di crema) e il lattaiolo (crema di latte aromatizzata), conosciuto già nel 1600 quando i contadini erano soliti prepararlo per il Corpus Domini per donarlo ai padroni. (di Alessandra Calzecchi Onesti)
DENOMINAZIONI
DOCG: Chianti, Vino Nobile di Montepulciano
DOC: Colli dell’Etruria Centrale, Cortona, Rosso di Montepulciano, Val d’Arno di Sopra o Valdarno di Sopra, Valdichiana Toscana, Vin Santo del Chianti, Vin Santo di Montepulciano
IGT: Colli della Toscana Centrale, Toscano o Toscana