Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.
Nella Regione Toscana è possibile individuare nove enoregioni: Apuane, Lunigiana e Lucchesia, Bolgheri e Costa degli Etruschi, Colline Fiorentine e Carmignano, Maremma Toscana, Colline Aretini e Valdichiana, Montalcino e Terre Di Siena, Terre di Montepulciano e Orcia, Chianti Classico, Toscana Centrale e San Gimignano.
APUANE, LUNIGIANA E LUCCHESIA
L’enoregione comprende una piccola area tra il confine con Liguria e la bassa Lunigiana, caratterizzata da terreni franosi e alta variabilità climatica; le pendici meno alte del versante occidentale delle Alpi Apuane, dai terreni terrazzati a composizione prevalentemente argilloso-calcarea, microclima mite ed alta piovosità, particolarmente vocato alla coltivazione di vitigni a bacca bianca; le colline della Lucchesia, con suoli pietrosi destinati alle uve a bacca nera e depositi alluvionali e ghiaiosi che conferiscono ai vini bianchi una particolare sapidità. La Lucchesia, con il suo gradevole paesaggio ondulato caratterizzato da vasti oliveti, vigneti e soprattutto dalle belle ville rinascimentali, è sicuramente uno degli angoli più attraenti della Toscana. Qui è antichissima la tradizione enologica (Luni era al tempo dei Romani un fiorente porto dove si commerciavano anche vini), percepibile oggi lungo le tappe della Strada del Vino dei Colli di Candia e Lunigiana e della Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia. Tre le aree protette naturali da visitare: Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Parco delle Alpi Apuane, Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Numerosi i percorsi cicloturistici, tra cui la Strada del marmo, i luoghi di Giacomo Puccini e la Via Francigena.
Vini locali. La doc Colli di Luni, interregionale con la Liguria, è disponibile nelle tipologie Rosso anche Riserva (adatto a primi sostanziosi e carni), Bianco (indicato per antipasti leggeri, minestre e paste al pesto, legumi, baccalà alla vicentina), Vermentino anche Superiore (per crostacei, minestre, antipasti e primi piatti di pesce, fritto misto di mare) e Albarola (con stoccafisso e torta pasqualina). Chiamate bianchetta o calcatella (a causa degli acini sul grappolo "calcati" uno sull’altro), le uva di albarola sono molto utilizzate anche nelle Cinque Terre dove compaiono nel famoso Sciacchetrà, il vino liquoroso ligure. Il Colline Lucchesi doc è prodotto nelle versioni: Bianco (da uve trebbiano, grechetto, vermentino e malvasia), Sauvignon, Vermentino, Rosso (prevalenza di sangiovese), Merlot, Vin Santo e Vin Santo occhio di pernice. Le Riserve dei tre rossi risultano particolarmente interessanti per struttura e complessità che si sposano bene con arrosti e formaggi semistagionati, mentre i rossi più giovani sono ottimi con la minestra di farro. Il Montecarlo doc ha la caratteristica, inconsueta per la Toscana, di essere legato a vitigni internazionali di origine francese quali semillon, pinot gris, roussanne e altri, introdotti già nel 1889 da un viticoltore che aveva lavorato nello Chablis e voleva ottenere maggiore eleganza e ricchezza di profumi dai vini della zona a base di trebbiano. I bianchi hanno profumi fruttati e floreali, buone struttura e sapidità, consigliati con pastasciutte e fritture di pesce; nel Rosso prevale il sangiovese, con aggiunta di canaiolo, cilegiolo, colorino, malvasia nera, syrah, cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot. Il Vin santo, dal colore dorato e sapore armoniose, e il Vin santo occhio di pernice, di colore rosa più o meno intenso, morbido e vellutato, sono perfetti con biscotti mandorlati e pasticceria secca.
Piatti e prodotti tipici. Nasce nella Lucchesia il mito dell’olio extravergine di oliva toscano che, se in altre zone della regione ha caratteristiche note piccanti e amare, qui è conosciuto sin dall’antichità per la delicatezza del suo sapore e la bassa acidità. E’ un olio, il Toscano Colline della Lunigiana igp, molto fine e dal fruttato leggero, di intensità media, assai eclettico in cucina e che può ben figurare sia sui piatti di mare della vicina Versilia sia sulle specialità dell’entroterra, sulle erbe e i funghi che si raccolgono nella bassa Lunigiana, sui porcini dell’alta Lunigiana e della Garfagnana, sul castagnaccio (il tipico dolce di farina di castagne) e sui piatti di carne come la cioncia, preparata con parti miste del vitello, olive, peperoncino piccante e pomodoro. Nel resto della produzione tipica, oltre al classico paniere di prodotti tipici regionali, ricordiamo: il farro della Garfagnana igp, i fagioli cannellini del compitese, la farina di neccio dop, il pane di patate e quello di Azzano, la schiacciata di Seravezza, la focaccia leva di Gallicano (ottima con i legumi, la pancetta o formaggi freschi), le crisciolette di Cascio, il pomodoro canestrino di Lucca, il sedano di Montevarchi, il profumato lardo di colonnata igp stagionato nelle vasche di marmo e il biroldo (insaccato di carne e sangue di maiale). Sulla tavola: zuppa di farro, meschia (polenta, lardo e legumi), cacciagione, crostini di fegatini, spezzatino, costoleccio alla brace, torte salate, spongata lunigiana, torta di riso dolce, buccellato con anici e uva secca. (di Alessandra Calzecchi Onesti)
DENOMINAZIONI
DOC: Candia dei Colli Apuani, Colli di Luni, Colline Lucchesi, Montecarlo
IGT: Costa Toscana, Toscano o Toscana, Val di Magra