Dietro al vino, l'uomo

28/10/2020

La storia dell’Azienda Agricola Manuelina, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, inizia nella prima metà del ‘900, quando Luigi Achilli e il fratello Guido decidono di non limitarsi ad una produzione per il consumo personale o di pochi affezionati amici e clienti. Il successo arriva presto e molte famiglie arrivano dalla città ad acquistare direttamente in cantina il vino, soprattutto quello sfuso. Da allora ha percorso molta strada, fatta di dedizione e di paziente selezione delle uve per una produzione vinicola di qualità. Una grande passione trasmessa ai figli Paolo e Antonio, che hanno contribuito a trasformarla nella realtà odierna.

Oggi l’Azienda conta 22 ha di vigneti di proprietà principalmente ricoperti di Pinot Nero e vinifica e imbottiglia circa 3500 q. di uva selezionata, con un’ampia gamma di vini certificati e di qualità:  lo Spumante Metodo Martinotti Extra Dry anche Rosè, lo Spumante Metodo Classico Pinot Nero Oltrepò Pavese (Brut DOCG, Rosè Brut DOCG  e Dosaggio Zero VSQ), il Moscato Dolce Frizzante e il Pinot Nero Rosé dell’IGT Provincia di Pavia, i vini della DOC Oltrepò Pavese rossi (Bonarda Frizzante e Fermo, Pinot Nero, Sangue di Giuda Dolce Frizzante) e bianchi (Pinot Nero Frizzante, Riesling anche Frizzante, Chardonnay).

 

Antonio Achilli racconta…

Quando mio padre Luigi iniziò aveva 5 ettari vitati e il resto erano prodotti da foraggio. L’Azienda prese inizialmente il suo nome e negli anni ‘70 venne aiutato da mio fratello maggiore Paolo. D’accordo con lui abbiamo poi rivoluzionato l’Azienda e iniziato ad imbottigliare. Prima avevamo fatto sempre sfuso, ma abbiamo deciso di puntare tutto sulla qualità. Alla fine degli anni ‘90 è cambiata anche la ragione sociale, con l’intento di affermare la nostra identità tramite un nuovo nome, Manuelina, diminutivo della prima figlia di Paolo che oggi è una delle figure portanti. L’Oltrepò Pavese ha una grande tradizione vitivinicola ma ancora paga le scelte di un passato votato alla quantità, sebbene abbia sempre fornito uve a territori ora rinomati. Per questo motivo siamo entrati nel Distretto del Vino di Qualità Oltrepo’ Pavesegrazie al quale abbiamo per esempio preso iniziative come “La mossa perfetta” sulla Bonarda di qualità, registrando un’apposita bottiglia denominata “Marasca” che possiamo utilizzare solo in 14 produttori. Il rapporto con le altre aziende è buono, ci si propone a sistema, perché l’obbiettivo è cambiare e correggere scelte sbagliate fatte in passato. L’idea è infatti quella di mostrare un Oltrepò che va avanti perché tra gli esperti siamo riconosciuti ma vorremmo che questo riconoscimento raggiungesse le tavole degli italiani. Il territorio è la base dei nostri vini. Ogni cantina che faccia qualità deve rispettare il proprio vigneto e il suo suolo. Da noi i suoli sono gessosi e conferiscono tanta acidità, che è alla base del Metodo Classico. Tutti i nostri vini vengono vinificati in acciaio. Abbiamo deciso di utilizzare l’acciaio, ma non abbiamo pregiudizi sul legno, anzi. Stiamo facendo delle prove per dedicare un vino a mio papà che si farà in botte grande, perché non vorremmo che il legno come elemento sia troppo invasivo. La vendemmia 2020 è andata molto bene, abbiamo vendemmiato tutto, sempre a mano. La vendemmia spesso è vista dal pubblico come un momento bucolico, in realtà c’è molto stress ed è un impegno molto serio, perché si porta a casa il lavoro di tutti i mesi precedenti. Bisogna innanzitutto capire l’annata e fondamentale in questo è mio fratello Paolo che ha vissuto già 40 vendemmie. Siamo molto tecnici e spremiamo gli acini da diversi punti del grappolo e diverse zone del vigneto per capire cosa offre l’anno. In laboratorio vediamo i macro-elementi che ci indicheranno come sarà il vino, calcoliamo le gradazioni, l’acidità, il PH… Bisogna scegliere il momento giusto e non portare in sovramaturazione. Poi anche in cantina prestiamo molta attenzione ai dettagli. Ci vuole serietà perché sbagliare le operazioni di vinificazione può creare grossi danni. Insomma, dietro il vino l’uomo, questa è la nostra filosofia!

 

La vite è una pianta generosa, che sa ricambiare con prodotti unici e preziosi l’impegno di chi se ne prende cura e conosce i suoi segreti. Dietro ad ogni bottiglia c’è una cura meticolosa in ogni fase della produzione, frutto di anni d’esperienza. La lavorazione dei vigneti avviene con la massima cura e nel rispetto dell’ambiente: interventi anticrittogamici limitati al minimo, concimazione con prodotti organici solo di mantenimento e non di forzatura della produzione, potature corte e inerbimento naturale. La raccolta delle uve è manuale. Si procede poi con una pressatura soffice dei grappoli diraspati. Per ogni tipo di prodotto si adottano le tecniche di lavorazione più indicate. La decantazione avviene in tini di acciaio inox che garantiscono condizioni igieniche ottimali.  Per questo i vini dell’Azienda Agricola Manuelina sono così speciali: perché hanno un ingrediente in più, una filosofia di qualità e una tradizione familiare che li contraddistingue da oltre 70 anni.