Diamo il benvenuto al comune di Grignasco

06/03/2023

L’Associazione nazionale delle Città del Vino dà il benvenuto al  Comune di Grignasco, in provincia di Novara.  

L’attestazione più antica del toponimo fa riferimento a un Grignasculus, la cui derivazione in -ascus farebbe pensare al nome personale Crinius: è possibile che questo territorio fosse la proprietà fondiaria di un certo Crinio.

I reperti paleontologici ed archeologici venuti in luce sul Monte Fenera testimoniano la presenza di insediamenti umani in questa importante stazione preistorica sin dal Paleolitico. In età storica, le pur scarne notizie di ritrovamenti archeologici (resti di una necropoli, frammenti di ceramica e pietra ollare) anche in pianura attestano una colonizzazione nei primi secoli dell’era cristiana. Risalgono alle soglie dell’anno Mille documenti scritti che lasciano immaginare immaginare una organizzazione del territorio caratterizzata da una serie di insediamenti, corrispondenti alle attuali frazioni, disseminati prevalentemente nella zona pianeggiante, facenti capo alla “pieve” di S. Maria in Bovagliano, mentre a ridosso del colle su cui sorgeva il castello vi erano le “cantine di Grignasco”, una sorta di piccolo ricetto più facilmente difendibile, attorno al quale si concentrarono gli sviluppi edilizi successivi. I documenti successivi attestano come i territori di Grignasco e di Ara fossero compresi nel più ampio Marchesato di Romagnano che, nel 1588, fu acquistato dal conte Giovanni Battista Serbelloni i cui discendenti ne detennero il possesso sino alla soglia del XIX secolo. Le chiese e gli affreschi quattro-cinquecenteschi raccontano la vitalità ed il grado di civiltà della popolazione. I secoli XV, XVI e XVII sono caratterizzati dalla costruzione e successivi ampliamenti di chiese e oratori. In quegli anni Grignasco appartenne al ducato di Milano sotto la dominazione prima dei Visconti e degli Sforza e poi degli Spagnoli e, all’inizio del XVIII secolo, passò tra i possedimenti dello Stato Sabaudo. Il graduale affrancamento dal regime feudale si manifestò con una più attiva presenza della popolazione in campo politico e amministrativo e con l’emergere di una sempre più influente classe borghese. Gli echi della ventata rivoluzionaria di fine Settecento si manifestarono anche a Grignasco, ma la restaurazione dell’antico regime li spense rapidamente. Uno degli atti politico amministrativi più rilevanti fu la revisione degli antichi Ordini della Comunità che avevano regolato la vita dei Grignaschesi da oltre due secoli. La nuova normativa statutaria fu approvata nel 1842 e rivela una comunità ancora fortemente radicata alla campagna che mantiene nella coltivazione della vite e nella produzione vinicola il fulcro della sua economia. Accanto a questa emerse poi, nell’economia locale, l’artigianato del mobile: nato su modelli tardo barocchi, si fece fiorente in paese con l’aprirsi di numerose botteghe che portarono il nome di Grignasco anche oltre i confini nazionali.

Da non mancare una visita alle numerose chiese, cappelle ed oratori e alle case a loggiato. Di particolare interesse è la parrocchiale barocca dell’Assunta a pianta esagonale, della seconda metà del Settecento, considerata l’opera più significativa dell’architetto torinese Bernardo Antonio Vittone, cui si accede tramite una suggestiva scalea. A Grignasco ha sede il Parco Naturale del Monte Fenera, importante dal punto di vista geologico, paleontologico e archeologico. Nelle molte grotte, che si aprono specialmente sul lato occidentale del monte, sono visibili tutti i fenomeni tipici dell’erosione da parte dell’acqua meteorica e della rideposizione dei materiali calcarei sotto forma di stalattiti e stalagmiti, ma anche concrezioni più piccole e più eleganti.  Quattro le escursioni consigliate: l’Anello del Fenera, l’Itinerario delle grotte, l’Itinerario dei “Taragn” e quello che propone i fenomeni di sedimentazione ed erosione del Torrente Magiaga. Accanto ad una agricoltura locale che produce cereali e foraggi per l’allevamento bovino e suino, sono assai fiorenti l’artigianato del mobile e la coltivazione del Nebbiolo, che dà vita a pregiate bottiglie di Boca, Colline Novaresi e Piemonte DOC.

Tra gli eventi in calendario ricordiamo, infine, “La gran trippa in piazza” a gennaio, il Carnevale a febbraio (i primi Carnevali furono organizzati nell’Ottocento, con la creazione nel 1895 della maschera del “Giuan Bacèja”) “Vie in Festa” a maggio e la Festa Patronale di Santa Maria Assunta il 15 agosto.