Diamo il benvenuto a tre nuove Città del Vino

23/02/2017

L’Associazione dà il benvenuto a tre nuove Città del Vino: Albenga in provincia di Savona, Strongoli e Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone. Sono territori ricchi di bellezze storiche, artistiche ed ambientali, a forte vocazione viticola ed enologica.

 

Centro importante per la fondazione dell’Impero romano nella Liguria occidentale, il nucleo antico della città di Albenga, riconoscibile dai caratteristici tetti rossi, occupa la parte estrema della piana formata dal fiume Centa. Qui, oltre all’Igt Colline Savonesi, si produce la sottozona “Albenganese” della pregiata Doc Riviera Ligure di Ponente nelle tipologie Pigato, Rossese e Vermentino (anche Superiore e Passito). Come in quasi tutta la Regione, la viticoltura si è consolidata nei secoli, introdotta e diffusa da marinai e commercianti che a partire dall’alto medioevo hanno portato da altri paesi le cultivar, che si sono nel tempo localmente selezionate ed adattate, ed hanno migliorato le tecniche di coltivazione insegnando l’utilizzo dei terrazzamenti con la costruzione dei muretti a secco. Le particolari condizioni pedoclimatiche del savonese, una fascia di terra collinare affacciata sul Mediterraneo e protetta a nord dalle ultime propaggini delle Alpi, hanno poi contribuito ad esaltare nei vini le peculiari note del territorio: freschezza e sapidità.

 

Fondata da un popolo proveniente dall’Africa del nord, sul territorio di Strongoli (l’antica Petelia) sono state rinvenute tracce di insediamenti umani, che risalgono a più di 5000 anni a. C., sicuramente aiutati dalla favorevole posizione geografica, dal clima e da un ambiente particolarmente propizio. Narra una leggenda che Melisso o Melisséo, principe cretese al seguito di Minosse in Sicilia, dopo la morte del suo re, riprende il mare e, sbattuto dai flutti lungo la costa calabro-ionica approda in quest’area, che dalla colonia da lui fondata viene appunto chiamata Melissa. Qui i suoi sudditi, dediti all’ agricoltura e già molto esperti nell’arte di coltivare la vite, trasformano in lussureggianti vigneti la campagna che è fertilissima e che in età romana ritorna agli onori della cronaca ad opera di Ovidio che la ricorda nelle "Metamorfosi" come luogo ameno, ricco di vigne. Queste le origini della Doc Melissa, disponibile nelle tipologie Bianco (Greco bianco dall’80 al 95%; Trebbiano toscano, Malvasia bianca, da soli o congiuntamente dal 5% al 20%) e Rosso (Gaglioppo dal 75 al 95%; Greco nero, Greco bianco, Trebbiano toscano e Malvasia bianca, da soli o congiuntamente dal 5% al 25%). Dai vitigni Greco Bianco, Mantonico, Pecorello, Gaglioppo e Magliocco, nascono i vini della Igp Val di Neto e, insieme ad altre cultivar a bacca nera e bianca, anche quelli della Igt Calabria. 

 

Nel punto in cui sorge Isola di Capo Rizzuto, la costa jonica è molto rocciosa, interrotta da spiagge composte da sabbie fini di un suggestivo colore rosso – arancione. L’Area naturale marina protetta offre itinerari di rara bellezza nell’affascinante e incontaminato patrimonio naturalistico. La denominazione di origine controllata che oggi prende il nome da Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto è da sempre celebrata come un vino di altissima qualità. Quando l’imperatore Federico Barbarossa sbarcò a Sant’Anna con le sue truppe, vi trovò tali possibilità di vettovagliamento, ma soprattutto un vino così buono che decise di fare sosta nella contrada per ben sei mesi. Ma già molti secoli prima che nascesse il Sacro Romano Impero, questo era stato il più importante centro della Magna Grecia per la produzione di frutta e di uva in particolare. Il vino che se ne ricavava serviva all’approvvigionamento di Crotone, ma soprattutto all’esportazione, che allora si spingeva fino a Creta e all’Egitto. La produzione ebbe ulteriore impulso quando, agli albori del Cristianesimo, i Benedettini, impegnati nella divulgazione della parola di Cristo, iniziarono a costruire in quest’area monasteri, attorno ai quali proliferava la coltura della vite. (di Alessandra Calzecchi Onesti)