Diamo il benvenuto a Sgonico - Obcina Zgonik

26/05/2023

L’Associazione dà il benvenuto al Comune di Sgonico – Obcina Zgonik (TS), nel cuore del Carso triestino. Il nome (Zgonik in sloveno, Sgonico in dialetto triestino), deriva da Zvonìk e significa campanile. E’ attestato in questa forma dal 1309, ma la prima menzione di Sgonico risale ad un documento del 1275, che utilizza il toponimo Suonich. Altre fonti tra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300 nominano altre località del Comune.

Le più antiche testimonianze di presenza umana sul territorio comunale risalgono al paleolitico medio, rivenute presso la Caverna del Monte San Leonardo, nonché nella Grotta Cotariova, posizionata nei pressi del capoluogo comunale. Resti risalenti al mesolitico e al neolitico sono emersi nella Grotta degli Zingari, e in una caverna non distante da Borgo Grotta Gigante. Altri reperti risalenti al neolitico sono stati scoperti nella caverna a nord ovest di Gabrovizza, nella Grotta dell’Orso e nella Grotta Gigante. L’età del Bronzo e del Ferro sono caratterizzate dall’epoca dei castellieri, villaggi fortificati, posizionati in luogo elevati. Quattro sono stati rinvenuti nel comune: uno sul Monte San Leonardo, uno sul Monte Kosten, uno nei pressi di Sales e uno nei pressi di Bristie. Nel 1494 Sgonico divenne sede comunale andando a comprendere anche le frazioni di Sales e successivamente di Rupinpiccolo, pur rimanendo soggetta alla giurisdizione dei Signori di Duino come exclave del ducato di Carniola. Nel 1811 Sgonico divenne sede comunale vera e propria ed ebbe potere su un territorio più ampio dell’attuale. Estese infatti la sua giurisdizione anche su alcune località attualmente facenti parte dei Comuni di Duino-Aurisina e Monrupino. Dopo la Prima Guerra Mondiale il territorio passerà all’Italia e, nel 1923, verrà inserito nella provincia di Trieste. Seguirà le sorti del capoluogo fino ai giorni nostri (fonte: wikipedia.org).

Situato sull’altopiano alle spalle di Trieste e chiuso ad est da una fila di non elevati rilievi che segnano il confine con la Slovenia, Sgonico ospita la più grande cavità turistica al mondo: l’incredibile Grotta Gigante, con il suo anfiteatro di stalattiti e stalagmiti (la stalagmite più alta della grotta misura 12 m ed è denominata colonna Ruggero), luogo di interesse speleologico e paleontologico, scoperta nel 1840. La grotta ospita anche attrezzature scientifiche come una centrale sismografica, nella quale sono in funzione le apparecchiature di precisione per la misurazione delle maree terrestri, e un Museo speleologico. Da visitare anche il Giardino botanico “Carsiana”: un’area suddivisa in diversi habitat geoclimatici che esemplifica tutta la biodiversità della flora del Carso triestino, isontino e sloveno. La località venne scelta per le caratteristiche naturali che ripropongono l’ambiente carsico, con un’ampia dolina, pozzi naturali e fenomeni di carsismo superficiale. In un’area di circa 5.000 mq si possono ammirare oltre 600 tipi di specie botaniche nei rispettivi ambienti naturali: landa, boscaglia, bosco, dolina, ghiaioni, rupi costiere, stagno, Carso montano. Da non dimenticare la Riserva naturale del Monte Lanaro e le suggestive osmize dove si vendono e si consumano vini e prodotti tipici (quali prosciutti, salami e formaggi) direttamente nei locali e nelle cantine dei contadini che li producono (fonte: www.turismofvg.it). Per molti secoli l’economia del territorio ha ruotato intorno all’agricoltura (uva da vino, cereali, foraggi, ortaggi e frutta) ed alla pastorizia, rese però difficoltosa dalle impossibili condizioni ambientali. Nel corso dell’800 si allargò all’attività estrattiva, con l’apertura di numerose cave di marmo. Il turismo, fino a qualche tempo fa legato solo alle visite alla Grotta Gigante, oggi trae nuovo impulso dallo sviluppo dell’agriturismo.