L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Montesarchio, in Campania. Alle pendici del maestoso monte Taburno, ai piedi della Valle Caudina, con i suoi quasi 14mila abitanti, Montesarchio è il comune più grande della provincia beneventana, culla di storia e crocevia di antiche civiltà.
Il territorio è ricco di testimonianze archeologiche, risalenti all’epoca dell’antica Caudium e alle successive stratificazioni di popoli che, nel Medioevo, occuparono il terrario interno della Campania, come i Longobardi e i Normanni. L’alta collina, alla cui sommità è possibile ammirare il Castello e la Torre (risalenti al 7° secolo, durante il periodo della dominazione longobarda), era conosciuta come Mons Herculis, ovvero Monte di Ercole. Nel passaggio dal latino al volgare la pronuncia venne modificata in “Montesarculo”, da cui il nome attuale.
Il nucleo abitativo nel corso dei secoli si è sviluppato intorno alla via Appia, importantissima rete stradale di età romana percorsa da crociati e pellegrini in marcia verso la Terra Santa. La valle Caudina è infatti un percorso naturale che solca gli Appennini, itinerario obbligato per i collegamenti tra Roma, il Tavoliere e i porti della Puglia e fu annoverata nei tanti fasci di strade della Via Francigena (dette anche vie romee), che conducevano dall’Europa centrale, in particolare dalla Francia, a Roma e quindi in Puglia e di lì alla volta di Gerusalemme.
Oltre al ricco patrimonio storico, Montesarchio vanta anche numerose iniziative volte alla valorizzazione del Comune. Molte le festività religiose; probabilmente la più attesa dalla popolazione è il Corpus Domini, che esprime un forte legame fra arte, religione e tradizione. E proprio grazie alla sinergica relazione tra territorio, patrimonio storico-culturale e servizi offerti, la città si presenta al visitatore come una vera e propria perla di tranquillità e bellezza, un vero e proprio spettacolo da scoprire e rimanerne entusiasti. (di Alessandra Calzecchi Onesti)
