Diamo il benvenuto a Lariano

19/04/2023

L’Associazione dà il benvenuto al Comune di Lariano (RM), situato alle pendici della catena dei Monti dell’Artemisio, ai margini meridionali dei Colli Albani e a soli 30 km dalla Capitale.

L’insediamento deve probabilmente il suo nome ad una o più ville della gens romana degli Arria esistenti in quei luoghi, da cui il nome Arianum poi diventato Larianum.

Lariano si trova alle pendici del “Maschio” (anticamente conosciuto come Monte Allgidus) sulla cui sommità sorgeva, al tempo dell’Impero Romano, uno dei più validi avamposti di difesa di Roma e, nel Medioevo, un castello fortificato che estendeva il suo dominio su una vastissima zona. Accanto al Castello sorgeva anche una chiesa dedicata a San Silvestro e costruita, probabilmente, sulle fondamenta dell’antico tempio che i Romani fecero erigere in onore di Giano (Ara Jani). L’intero fondo era amministrato, per conto della Chiesa, dai Conti di Tuscolo. La poca stabilità del governo pontificio determinò continui passaggi di proprietà e dispute tra Roma e le famiglie dei Conti, degli Annibaldi e dei Colonna. Con Papa Eugenio IV, gli Orsini, aiutati dai Savelli e dai Caetani, entrarono in possesso dell’intera zona del Maschio di Lariano, ma i Colonna furono sconfitti solo nel 1433 quando le milizie Veliterne, guidate da Paolo Annibaldi della Molara, distrussero l’abitato e la Rocca. Gli abitanti del Castello e del villaggio si trasferirono a Velletri, molti altri occuparono le zone più basse dando origine all’attuale Lariano. Da allora, Lariano perse la propria indipendenza e, dopo alterne e complesse vicende storiche protrattesi fino ai nostri giorni, riconquistò l’autonomia amministrativa solo nel 1967 staccandosi da Velletri. Tale autonomia ha determinato sviluppo e valorizzazione delle bellezze naturali decantate da Ovidio, Strabone, Orazio, Tito Livio, e più recentemente da Carducci. La testimonianza del notevole progresso di Lariano si evince anche dal notevole incremento demografico.

Gran parte del territorio di Lariano ricade all’interno dei confini del Parco Regionale dei Castelli Romani, nato negli anni Ottanta allo scopo di tutelare l’integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei quindici Comuni che occupano l’antico Vulcano Laziale. Suggestivo, all’interno del Parco, l’itinerario naturalistico “Maschio d’Ariano” che prende avvio a quota 550 metri all’altezza della sbarra posta sulla strada forestale una volta asfaltata e che ora si presenta per la maggior parte in terra battuta ma con lunghi tratti dove affiora, con degradata evidenza, la primitiva massicciata di sottofondo. Dopo circa 1 km di progressiva salita si raggiunge un fontanile con fresca acqua di sorgente. Quindi si continua in salita, a sinistra, in direzione Acqua Donzella, lungo un sentiero in ripida ascesa che incrocia, dopo 1 km circa, la diramazione della strada forestale che porta alla Casa dei Guardiani.

Da non mancare, oltre ad una visita della Chiesa Parrocchiale Santa Maria Intemerata e della Chiesa della Madonna del Buon Consiglio Edificata nel 1785, le tantissime feste che durante tutto l’anno animano il borgo, come la Festa della polenta a febbraio, la Sagra della pizza e della birra a giugno o la Sagra del Porcino di Lariano a metà settembre (stand gastronomici di vendita e degustazione, musica, spettacoli e convegni). E naturalmente un assaggio del Pane di Lariano che si fregia del marchio collettivo geografico (MCG), ottenuto dall’impegno dei panificatori del territorio dell’Associazione” Pane di Lariano”. Riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Lazio nella categoria “paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria”, è tra le referenze più rappresentative dell’enogastronomia regionale. Si tratta di un prodotto ottenuto da miscela di semola di grano tenero semi-integrale, con l’utilizzo di lievito naturale (biga), doppia lievitazione e cotto in forni a legna alimentati per lo più con legno di castagno. Un prodotto che per la sorprendente adesione alla ricetta tradizionale centenaria e per il forte legame con il territorio è oggi in corsa per il prestigioso marchio di qualità e garanzia IGP. Va ricordato infatti che ciò che rende speciale il pane di Lariano sono gli ingredienti, semplici e naturali (una miscela di farina particolare, con la sola aggiunta di acqua, sale e lievito naturale) che da secoli si usano nel nostro territorio, quando le famiglie lo preparavano cuocendolo nel proprio forno con i tipici “fascetti” di legno raccolti nel bosco che incornicia la città.