Diamo il benvenuto a Follina

06/03/2019

L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Follina  (TV), un piccolo paesino adagiato ai piedi delle Prealpi Bellunesi, la cui cornice storica e paesaggistica ne fa uno tra i più amati e frequentati centri storici della Marca Trevigiana. Ospitato da una vallata verdeggiante, ricca di boschi, sorgenti d’acqua e vigneti rigogliosi, territorio intriso di storia e terra d’origine di importanti dinastie nobiliari che fecero la storia della Serenissima Repubblica di Venezia, il territorio di Follina costituisce, con i suoi palazzi storici, gli antichi luoghi di culto e i sentieri naturalistici da cui è percorso, meta amata per coloro che desiderano passare una vacanza all’insegna della cultura, del relax e dell’attività fisica tra il verde delle sue colline. Il piccolo centro lega la sua storia alla nascita dell’Abbazia di Santa Maria, di fondazione benedettina altomedievale, ma probabilmente vede ancor prima la presenza di ulteriori insediamenti umani di epoca preistorica (circa 120.000 a.c.) e poi romana, testimoniata quest’ultima dal ritrovamento di tratti di un camminamento che ormai tesi accreditate attribuiscono alla Claudia Augusta Altinate, importante via di comunicazione romana di tipo militare. Intorno alla metà del XII secolo ai monaci Benedettini subentrarono i Cistercensi, che ripresero il complesso monastico nei modi e nello stile loro proprio, facendolo diventare il gioiello architettonico di rara conservazione che oggi tutta Italia ci invidia. Furono proprio i monaci Cistercensi che avviarono a Follina la lavorazione dei panni lana e che iniziarono quel dinamismo operante nella Valmareno nel settore tessile – laniero in età medievale e moderna. E’ tuttavia a partire dalla seconda metà del XVII secolo che si registra la maggiore attività nel comparto. Una passeggiata per le via di Follina permette di ammirare i pregevoli edifici del centro storico nati proprio nell’ambito di questa attività industriale – palazzo Barberis – Rusca, palazzo Bernardi, palazzo Tandura e l’ex lanificio Andretta di epoca ottocentesca, notevole esempio di archeologia industriale –  oltre a chiese e monumenti e al Sacrario Austro-Ungarico. Follina ha 3 frazioni:

Farrò – Ricercando la sua storia dall’etimologia del toponimo (fara: famiglia, gruppo), sembra avere origine longobarda. Sorge su un piccolo altopiano in mezzo alle colline, abbellito dalla parrocchiale dedicata a S. Tiziano Vescovo di antica fondazione (esiste un documento che ne attesta l’esistenza già nel 1170) ma la cui attuale configurazione tuttavia non ha una data precisa di erezione. La chiesa ospita all’interno la pala d’altare, raffigurante la Madonna di Loreto e i santi Carlo e Tiziano attribuita al Frigimelica. Il campanile è del 1641.

Pedeguarda – Pedeguarda possiede ancora diversi edifici, in parte molto ben conservati, che testimoniano la presenza della famiglia dei conti Brandolini, famiglia comitale che controllò questi territori in nome della Repubblica di Venezia fino alla caduta di quest’ultima nel 1797, con l’arrivo di Napoleone.

Valmareno – Antico insediamento, citato in un placito del re longobardo Liutprando nel 739, Valmareno fu un centro di una rilevanza strategica in epoca medievale e moderna in quanto permetteva di controllare l’accesso al passo Praderadego nonché quella, che con ogni verosimiglianza, doveva essere in epoca romana la Claudia Augusta Altinate. Oggi il paese ha mantenuto l’aspetto medievale che lo caratterizza ed è diventato punto di partenza per piacevoli escursioni che portano al Praderadego, al Col de Moi o al Col de Varnada.

E infine da non mancare un assaggio dei vini della Marca Trevigiana, uno dei paesaggi viticoli italiani più affascinanti, tanto da essere candidato all’Unesco come Patrimonio dell’Umanità: dal Conegliano Valdobbiadene-Prosecco Docg alle Trevenezie Igt. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

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