Fondata da Mati Haruni nel 1993 e guidata oggi dal figlio Alex che si avvale di un gruppo di competenti collaboratori, quest’Azienda moderna, situata nella zona industriale di Dalton in Alta Galilea in prossimità dell’omonimo moshav, utilizza per i suoi vini uve provenienti dai propri vigneti di Keren Ben Zimra e da altre parcelle situate quasi al confine con il Libano. E’ stata una delle prime ad impiantare vitigni italiani quali Barbera e Primitivo (Zinfandel) con risultati spesso lusinghieri.
La Cantina, che ai suoi albori produceva 50 mila bottiglie, è arrivata ora a produrne oltre 1 milione, con ampia riconoscibilità dei suoi vini sia in patria che all’estero, dove sono conosciuti ed apprezzati anche nelle realtà estranee alla religione ebraica.
Il capo enologo Guy Eshel, che ha svolto i suoi studi in Australia, segue costantemente tutte le fasi di produzione e degli assemblaggi delle uve, con tendenza, salvo per i vini più giovani, ad arricchire la complessità e piacevolezza dei vini con passaggio in botti di legno francesi e americane.
Molti i riconoscimenti nazionali ed internazionali ricevuti dai vini Dalton, ma la filosofia dell’Azienda, che nasce e resta a conduzione familiare, è costituita principalmente dal creare vini tecnicamente ineccepibili, ma che trasmettano passione e amore per il territorio.
Attualmente la produzione è suddivisa in diverse categorie, dai più giovani e di facile godimento come Canaan ed Estate (uniche gamme disponibili sia pastorizzate che non), la gamma Reserve (abitualmente ottenuta da uve monovitigno), la più recente serie Alma (con ampio spazio sperimentale a tagli insoliti per la zona ispirati alle valli del Rodano e del bordolese) e infine i grand cru di Matatia e Galilo, entrambi assemblaggi di uve, il primo di tipo bordolese mentre il secondo è un insolito e notevole taglio di Cabernet Sauvignon, Shiraz e Grenache, molto ricercati anche in Italia.
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