Da sempre nel cuore del Valdobbiadene DOCG

20/12/2022

La storia della famiglia Stramare (Stramaret da generazioni ne è il soprannome) si intreccia indissolubilmente con quella dell’uva Glera. Sembra infatti che gli Stramare (il cui nome ne tradisce forse un’origine "al di là del mare") si siano insediati a Funer di Valdobbiadene agli inizi del ‘700, negli stessi anni in cui il celebre vitigno, proveniente dalla zona del Carso, faceva la sua apparizione a Valdobbiadene.

Nel lontano 1888 Giovanni Stramare fondò l’omonima azienda agricola che ufficialmente con il nome di Stramaret, a partire dal 2005, rappresenta oggi un punto di riferimento tra le Cantine di Valdobbiadene.

Nel 2012 è stata intrapresa la strada della certificazione BIO, che dopo una prima fase di conversione all’impiego di metodi di coltivazione naturale durata 3 anni, ha portato nel 2016 al riconoscimento per la produzione di vino biologico, ottenuto cioè da una viticoltura rispettosa della terra, del vitigno, meno forzature nell’irrigazione e nell’utilizzo di antiparassitari e concimi chimici e un processo di vinificazione rispettoso di tutti i parametri descritti nel regolamento europeo.

Tra i vini prodotti spicca non solo il rinomato e tradizionale Valdobbiadene DOCG (nelle versioni Extra Dry o Brut), ma anche il Passito Veneto IGT, il Manzoni Bianco Veneto IGT, il tradizionale bianco frizzante e il bianco frizzante a rifermentazione naturale sui lieviti venduto anche sfuso, giovane e fresco, dalle note fruttate e dal leggero sentore di crosta di pane che ben si adatta ad accompagnare i piatti tradizionali.

Quest’anno il Concorso Enologico Internazionale delle Città del Vino ha premiato con una Medaglia d’Oro il Manzoni Bianco 2021 IGT Colli Trevigiani, ottenuto da Incrocio Manzoni 6.0.13 in purezza. Vitigno tipicamente non valdobbiadenese, ma coltivato per tradizione dalla Stramaret fin dal 1969, questo vitigno, nato a Conegliano dall’incrocio tra il Riesling Renano e il Pinot Bianco, regala un vino estroso che nelle diverse annate valorizza il carattere dell’uno o dell’altro vitigno. E offre gran soddisfazione quando lo si abbina a piatti a base di asparagi, zuppe di legumi e funghi, pesci e carni bianche con salse delicate, soppressa tradizionale e alla salumeria in genere.