Comuni plastic free: l'impegno di Città del Vino per l'ambiente

05/08/2019

 

Il tuo comune è già plastic-free?

Di plastica si può morire. L’inquinamento prodotto dalla plastica sembra inarrestabile ed è necessario per il nostro futuro ridurre i consumi di questo materiale tanto pratico quanto “pericoloso”: basti pensare alle “isole di plastica” che galleggiano nei mari del mondo e ai danni causati alla fauna marina. Per non parlare dei rifiuti che incontriamo lungo i bordi delle strade o alle confezioni in plastica che compriamo ogni giorno facendo la spesa. Occorre aumentare le quantità di materiale riciclato, incentivarne il riutilizzo e il consumo di prodotti biodegradabili e non inquinanti. Quindi, via libera al territorio plastic-free!

Ma cosa vuol dire, in pratica, essere un territorio plastic-free? Il termine inglese significa proprio “liberi dalla plastica” e molte amministrazioni comunali, tenuto conto della normativa europea che dal 2021 impone l’abbandono dell’uso di materiali usa e getta di plastica (buste per la spesa, piatti, bicchieri, posate e le loro confezioni), hanno deciso di intervenire per ridurre il livello di inquinamento e si sono autoproclamati plastic-free, ovvero Comuni liberi dalla plastica, così come avvenne, alcuni decenni fa quando molte amministrazioni locali decisero di diventare “no ogm” o “territori denuclearizzati”, ovvero territori nei quali è vietata la coltivazione di colture prodotte da semi geneticamente modificati o la realizzazione di siti per la produzione di energia nucleare.

Così molti Sindaci hanno firmato ordinanze con le quali mettono al bando piatti, posate, bicchieri e shopping bag in plastica, anche attraverso specifiche delibere adottare dai Consigli Comunali.

Sono già molti i Comuni Città del Vino che hanno rinunciato alla plastica monouso e la nostra Associazione, da sempre impegnata contro ogni tipo di inquinamento, invita tutti i Comuni soci a fare altrettanto ed è a disposizione per supportare le amministrazioni che ancora non lo hanno fatto a deliberare in tal senso.

La normativa dell’Unione Europea prevede entro il 2021 la cessazione della vendita di plastica usa e getta, e quini è doveroso non farsi trovare impreparati a quell’appuntamento che scatterà dall’1 gennaio di quell’anno, per restare al passo con le nuove leggi. Sono tantissime le campagne di sensibilizzazione che sono state lanciate in queste ultimi mesi, quindi non c’è più tempo da perdere, è ora di deliberare!

Non sono provvedimenti inutili. Basti pensare ai milioni di bicchieri e piatti di plastica che ogni anno, soprattutto tra la primavera e l’autunno, vengono consumati nel nostro Paese in occasione di sagre e feste durante le quali si producono tonnellate di plastica che poi devono essere in qualche modo smaltite. L’alternativa c’è. Esistono già sul mercato kit monouso prodotti con sostanze naturali compostabili che si riciclano addirittura insieme all’umido, agli avanzi dei pasti consumati. Molte aziende del settore si sono prontamente riconvertite ed ora questi prodotti sono disponibili e alla portata di tutti.

Vietare l’utilizzo di stoviglie in plastica è un grande passo in avanti in questa battaglia per la difesa dell’ambiente. Non riusciamo, dunque, ad immaginare la quantità di kit usa e getta utilizzati ogni giorno, ma immaginiamoci invece di poterli sostituire con materiali compostabili che permettano di gettare nello stesso sacco le stoviglie con ancora i residui di cibo avanzato producendo sostanze riutilizzabili in natura: passeremmo da creare rifiuti inquinanti a produrre compost riutilizzabile in agricoltura.