Comune di Casalbordino

Sede amministrativa

Piazza Umberto I 66021 Casalbordino (Chieti)

Enti e aziende del territorio

Identikit

Nell’odierno territorio comunale di Casalbordino, sparsi in varie località, sono avvenuti alcuni ritrovamenti che hanno attestato la presenza umana già dal XI secolo a.C., periodo della colonizzazione dei Frentani. La fascia tra i fiumi Sangro e Sinello costituiva il cuore della Frentania, dove una serie di tratturi e tratturelli formarono il tessuto comunicativo dell’Abruzzo preromano e romano.

 

Nel 971 il marchese Trasmondo costruisce un nuovo monastero e vi insediò solennemente l’Abate Giovanni investendolo d’alcuni beni, tra cui il castello di San Salvatore poi detto “Casalbordino”.

Il cenobio influisce radicalmente sulle vicende storiche casalesi, fa sì che vengano bonificati i terreni, impiantati mulini e riorganizzato il territorio attraverso l’incastellamento dei nuclei abitati sparsi. Nel territorio, infatti, sorsero diversi insediamenti fortificati e castelli, tra cui Iannace, Acquaviva, Rigo Armari e Casalbordino, quest’ultimo comandato da Roberto Bordinus. Con l’avvento degli Angioini (tardo Duecento) l’originario castrum quadrangolare di Casalbordino venne ampliato con la costruzione di due nuove torri. Alcuni centri limitrofi per effetto delle ripetute ondate di peste, tra il 1300 1400, vennero abbandonati, ma non Casalbordino, che era protetto dalla sua posizione dominante e distante dal tratturo, veicolo di epidemie. Questo centro, anzi, vide sempre più accrescersi la sua popolazione e la corrispondente espansione territoriale. L’area ricca di terreni argillosi ha favorito la produzione e l’utilizzo della terracotta e del mattone, com’è attestato da ricche produzioni ceramiche e fittili e da numerose costruzioni nel centro storico di varie epoche.
La notevole presenza di acque scaturenti da sorgenti spontanee e la sua posizione dominante e ben collegata con i centri limitrofi, furono per Casalbordino motivi favorevoli per gli scambi culturali e commerciali e quindi anche per le Ferie, che nel passato erano davvero fiorenti. Nel quindicesimo secolo il feudo passo ai D’Avalos il cui tracollo economico alla fine del Cinquecento, portò il paese a scivolare gradualmente verso la miseria e l’abbandono. Nel tardo Ottocento, vi fu una fase di dinamica espansione dell’antico insediamento medioevale. A quest’antico centro vennero collegati i due sobborghi di Sant’Antonio Abate e di San Sebastiano.

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