Spoleto, in provincia di Perugia, Comune di circa 36.300 abitanti, dallo scorso mese di ottobre è una nuova Città del Vino dell’Umbria. Il suo nome dà origine all’omonima DOC – approvata nel luglio 2011 – dedicata al suo vino bianco di eccellenza, il Trebbiano Spoletino. Oltre al bianco secco, si producono il passito, il superiore e lo spumante; la denominazione è compresa anche nei territori di Montefalco, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Foligno e Trevi, sempre in Provincia di Perugia.
La vocazione vitivinicola di Spoleto è di antiche origini. Plinio il Vecchio e Columella segnalano diversi ceppi di viti umbre (l’Hirtiola, la Babanica, la Palmensis), ma è Marziale, nel primo secolo dopo Cristo, a citare per la prima volta il vino di Spoleto e a paragonarlo al Falerno. Nel II secolo dopo Cristo l’erudito greco Ateneo, descrivendo i vini dell’Italia meridionale e centrale, esalta il vino di Spoleto: soave, di color simile all’oro.
Il fatto che il Trebbiano venisse denominato da sempre Spoletino testimonia che la tradizione autoctona del vitigno è riconosciuta da secoli; vitigno robusto e resistente alle malattie crittogamiche, in particolare alla peronospora, ama terreni di piano, profondi, fertili, freschi, ma produce bene anche in collina.
Dal canto suo la città di Spoleto è uno dei centri più importanti dell’Umbria; luogo di fervente produzione culturale (su tutti il famoso Festival dei due Mondi che tra giugno e luglio realizza un nutrito cartellone di spettacoli, mostre e incontri), possiede uno straordinario patrimonio architettonico e monumentale. Numerosi, infatti, sono i monumenti, le chiese e i luoghi di rilevanza storico artistica. Impossibile elencarli tutti, conviene programmare un viaggio per scoprire la città e le sue bellezze. Si possono comunque citare la Rocca Albornoziana, il Ponte delle Torri ex acquedotto romano, il Duomo dedicato all’Assunta e la sua grande piazza dominata da una iconica scalinata, luoghi resi ancor più famosi per essere il set di una nota fiction della Rai, “Don Matteo”.