Cresce l’economia del turismo in Italia, il turismo del vino e l’enogastronomia in generale, si confermano una grande opportunità di sviluppo dei territori rurali e di reddito per l’azienda, di mantenimento della qualità della vita. Mancano strategie e politiche adeguate, un tavolo di regia, una formazione sempre più qualificata, una marcata internazionalizzazione del settore. Nel concreto restano in cantiere i decreti attuativi per rendere operativi gli emendamenti alla legge di bilancio sulle attività di degustazione e le altre offerte delle aziende vitivinicole, equiparate alle attività di agriturismo, mentre va affrontato con una vera e propria riforma la legge sulle strade del vino con nuove risorse, e reso istituzionale il nostro Osservatorio del Turismo del Vino.
Questi alcuni dei temi affrontati dal Consiglio Nazionale dell’Associazione Città del Vino che si è riunito a Roma l’11 dicembre scorso, l’ultima riunione prima delle feste natalizie e utile per mettere in campo le prime indicazioni operative per il nuovo anno.
Il fatto che il Turismo è materia di competenza del Ministero dell’Agricoltura dovrebbe consentire un’interlocuzione più agevole. Un’indicazione puntuale in questo senso è emersa nell’ultima Assemblea di Noto (29.04.2018) con la proposta di sviluppare l’incoming verso le Città del Vino su cui occorre lavorare. A questo proposito è stato ricordato il recente incontro che si è tenuto a Carpino (Foggia) con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio con la quale è stato siglato un protocollo d’intesa che va in questa direzione, mettendo a disposizione degli associati tutta la nostra capacità di promozione e di comunicazione e i relativi strumenti a partire dall’Osservatorio del Turismo del Vino e dal Concorso Enologico Internazionale Città del Vino.
Sul fronte dell’Unione Europea ha destato interesse il nostro documento contro la riduzione della spesa agricola comunitaria e per maggiori risorse sulla coesione territoriale e sociale. Mentre il Parlamento Europeo dovrebbe autorizzare il proprio patrocinio all’iniziativa “Città Europea del Vino”.
RECEVIN, la Rete Europea delle Città del Vino, sta lavorando per creare nuove relazioni e nuovi associati, per proporre progetti di cooperazione innovativi: uno di questi è la recente proposizione di un progetto (Vino e Arte) sul bando di Europa Creativa del valore di 4,0 milioni di euro.
Il 2019 sarà l’Italia a rappresentare la cultura europea del vino di Recevin con il Sannio-Falanghina (Comuni di Guardia Sanframondi, Castelvenere, Solopaca, Sant’Agata dei Goti e Torrecuso) “Città Europea del Vino 2019”, un’occasione importante per tutta l’Associazione nazionale Città del Vino.
Anche ITER VITIS, l’Itinerario Culturale Europeo, autorizzato dal Consiglio d’Europa, ha avuto un ottimo risalto di contatti e di protocolli d’intesa per la valorizzazione del patrimonio e dei paesaggi legati alla viticoltura tra cui la Russia, la Georgia, l’Albania, la Serbia, il Montenegro, la Macedonia, la Romania, recentemente a Bruxelles c’è stata la premiazione dell’Iter Vitis Award 2018 ai migliori progetti sul paesaggio viticolo, un premio speciale è andato a Buje, Città del Vino dell’Istria. Il prossimo anno ricorre il decennale (2009-2019) del riconoscimento.
Il quadro complessivo dell’economia del vino e dell’economia del turismo riscontra elementi di dinamicità e scenari su cui l’Associazione può svolgere la propria attività istituzionale di indirizzo e di sostegno dei propri associati. Ai distretti del bio abbiamo dedicato un importante convegno ad Urbanpromo il 23 novembre scorso; mentre è già operativo il progetto BioWine che vede protagonisti i Comuni del Sannio e quelli del Prosecco; in fase di realizzazione anche il primo piano di una Città del Vino di food policy, a Tollo. Con l’adesione all’Associazione lucana che gestisce il progetto “Terre di Aristeo” potremo contribuire alla creazione di un sistema enoturistico locale, lo stesso con l’accordo con il Festival del Viaggiatore di Asolo per approfondire il tema dell’esperienza turistica enogatronomica.
Il 2019 ricorrono i cinquant’anni dalla pubblicazione di Vino al vino di Mario Soldati (1969), il primo viaggio alla scoperta dei territori del vino italiani. Il 17 dicembre è stata inaugurata la Biblioteca delle Città del Vino ad Orsogna, non solo un luogo di lettura e consultazione, ma anche di stage e scambi culturali, scuola di story telling sul vino.
Il 2018 è stato un anno importante per l’Associazione: il rinnovo degli Organismi dirigenti e le numerose assemblee dei coordinamenti regionali, così come le convention, hanno dimostrato una crescente partecipazione dei soci e l’interesse per i contenuti e le attività portate avanti da città del Vino. Grazie ai Coordinatori regionali, ai membri del Consiglio Nazionale siamo riusciti ad eliminare il problema degli esclusi (un elenco di trenta associati, deliberato nell’Assemblea di Noto) con un’azione di recupero puntuale; ad oggi, dopo diversi anni negativi, è in sostanziale pareggio il numero di nuovi associati vs recessi, ed è probabile che entro la fine dell’anno il bilancio sia per la prima volta positivo.
Non sono mancate le proposte: la Rassegna dei Cori delle Città del Vino è un’idea fatta nel Coordinamento della Regione Marche da Cinzia Pennesi, il coordinatore, che ne ha curato una prima ipotesi di fattibilità. C’è effervescenza e un certo dinamismo che l’associazione dovrebbe riprendere, approfondire e sostenere continuando la fase di ascolto delle esigenze e delle idee.
Tra le attività istituzionali sono confermati per il 2019: l’Osservatorio del Turismo del Vino curato da Giuseppe Festa della Scuola di Wine Business dell’Università di Salerno; il Concorso Enologico Internazionale Città del Vino; Calici di Stelle ed il Palio Nazionale delle Botti.
Il Concorso Enologico Internazionale Città del Vino merita la nostra attenzione: in primo luogo per il cambiamento del nome (da Selezione del Sindaco a Concorso Enologico Internazionale Città del Vino-International Wine City Challenge), poi per le varie categorie dei vini in concorso e le integrazioni ai premi che riguarderanno Iter Vitis (vini kosher e miglior vino), la “Città Europea del Vino 2019” (con riconoscimenti alla migliore falanghina del Sannio e ai vini di Perpignan), le cooperative (Selezione del Sindaco), e, per la prima volta, una sezione dedicata alle grappe. L’edizione di Frascati (30/5-2/6/ 2019) ci vedrà correre da soli non essendo stato possibile alcun accordo con la Camera di Commercio di Asti per la Duja d’Or.
Tra le novità del 2019: La partecipazione al Vinitaly con uno stand proprio con un’offerta (a pagamento), diretta alle aziende che partecipano al Concorso Enologico e non, di un servizio (catalogo, banco d’assaggio-enoteca, disponibilità di un appoggio per incontri, pass d’ingresso, ecc.), oppure di un desk fisso o di un corner. C’è l’impegno di Vinitaly a garanzia di una copertura mediatica e di far transitare giornalisti e buyers. Avremo nel nostro spazio l’opportunità di presentare le nostre attività e i relativi progetti.
La collaborazione ed il contributo dei Coordinamenti regionali per la segnalazione di aziende, ecc. è di fondamentale importanza. L’inclusione con una road show in Città del Vino nel Festival del Viaggiatore di Asolo. Quattro Città (Noto in Sicilia, Rionero in Vulture in Basilicata, Montepulciano in Toscana e Sondrio in Lombardia come prima edizione), una per macro area, con il requisito di essere state “scenario” di un film.
La rassegna dei cori delle Città del Vino, una prima edizione con un indagine preliminare in tutti gli associati sulla tipologia dei cori presenti e l’interesse verso l’iniziativa. Da quelli polifonici a quelli folcloristici, i cori rappresentano al meglio lo spirito e le tradizioni di un luogo e si integrano molto bene con la cultura del vino. Nel 2019 avrà termine il progetto “Giovani Talenti”.