Cantine green ad alto valore ambientale

18/02/2022

La nascita di un Ministero dedicato all’Ambiente e Transizione ecologica è un’ulteriore, scontata conferma di quanto la Green Economy sia una delle chiavi per uscire dalla crisi, un dato incontrovertibile al centro anche del dibattito sul Recovery Plan della Ue e del recente manifesto "Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia", sottoscritto finora da 110 esponenti di imprese e organizzazioni di imprese. Il rapporto pubblicato da Circular Economy Network ed Enea, relativo al 2019, rleva che l’Italia è la prima nazione in Europa per indice di circolarità, ovvero “il valore attribuito secondo il grado di uso efficiente delle risorse in cinque categorie: produzione, consumo, gestione rifiuti, mercato delle materie prime seconde, investimenti e occupazione”. L’ultimo rapporto GreenItaly 2020 di fondazione Symbola e Unioncamere, che analizza punti di forza e capacità di risposta alla crisi causata dalla pandemia, non solo evidenzia la maggiore resilienza delle imprese italiane green e circolari ma conta 3,1 milioni di occupati nell’economia “verde” e 432mila imprese che negli ultimi cinque anni hanno investito nel settore, con un incremento dell’occupazione nel settore green del 3,4% dal 2017 al 2018. Secondo il primo Rapporto AGRIcoltura100, promosso da Reale Mutua in collaborazione con Confagricoltura e realizzato da Innovation Team del Gruppo Cerved su un panel di 1.850 aziende agricole di tutte le regioni e comparti produttivi, la sostenibilità aiuta le imprese agricole a crescere, rendendole più innovative, competitive e migliorando la qualità dell’occupazione; circa un’azienda del settore su due (48,1%) è particolarmente impegnata sul tema della sostenibilità; l’attenzione alla sostenibilità, per una buona metà di imprese, esce rafforzata dalla pandemia che ha portato a mutamenti nella cultura aziendale; il 38,8% delle aziende agricole in Italia ha una qualità dello sviluppo alta o medio-alta.

 

Promuovere la bioeconomia rigenerativa

Tutelando e valorizzando il capitale naturale e la fertilità dei suoli, l’Italia deve puntare di più sullo sviluppo di una bioeconomia rigenerativa – parte importante di un’economia circolare – che assicuri prioritariamente la sicurezza alimentare e l’agricoltura di qualità e che alimenti anche le filiere innovative, integrate nei territori, dei biomateriali, nonché la restituzione di sostanza organica ai suoli e la produzione di energie rinnovabili, con coltivazioni in aree marginali, con prelievi sostenibili di biomassa forestale e con l’utilizzo di scarti e rifiuti organici.

(fonte: Circular Economy Network- Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile)

 

Per quanto riguarda l’investimento nell’innovazione nell’economia circolare, il nostro Paese occupa, tuttavia, una posizione molto bassa nella classifica europea. Investire sull’economia verde è, al contrario, nello stesso tempo un dovere e un’opportunità, da anni focus degli interventi del Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 69 organizzazioni di imprese, tra le quali anche l’Associazione nazionale delle Città del Vino. -1 (di Alessandra Calzecchi Onesti)

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CANTINE GREEN AD ALTO VALORE AMBIENTALE

UNA SFIDA PER IL FUTURO CHE PER MOLTE AZIENDE ITALIANE È GIÀ REALTÀ

PROGETTI DI VITICOLTURA SOSTENIBILE NEL MONDO E IN ITALIA

“LA CARBON FOOTPRINT DEL VINO”:CANTINA SALCHETODI MONTEPULCIANO (SI)

“LA BIOARCHITETTURA IN CANTINA”: CANTINA LA SERENA DI MONTALCINO (SI)

“COLTIVARE ENERGIA”: MARCHESI GINORI LISCI DI PONTEGINORI (PI)

“MIGLIORE CANTINA GREEN D’ITALIA”: LE CARLINE DI PRAMAGGIORE (VE)

“VALORI SOCIALI, ETICI E AMBIENTALI IN OGNI FASE DELLA FILIERA”: MASI AGRICOLA S.P.A. DI SANT’AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR)

“ARCHITETTURA IN ARMONIA CON LA NATURA: KELLEREI BOZEN”:CANTINA PRODUTTORI BOLZANO (BZ)