Siamo nelle Terre del Nebbiolo, in una piccola area collinare – quella della provincia di Vercelli – dove si producono da sempre vini tra i migliori d’Italia per qualità, delicatezza e armonia. Qui, nel 1908, nasce la Cantina Sociale di Gattinara, in un periodo storico in cui tutto era in evoluzione, le grandi invenzioni del secolo precedente stavano cambiando il mondo e il bisogno di dare speranza alla quotidianità, soprattutto nei piccoli centri urbani fatti ancora di condivisione e tradizione, si traduceva nell’unione di intenti comuni.
E proprio la scelta di unificare gli sforzi per dare vita ad una Cooperativa ha garantito la sua lunga esistenza e le ha permesso di sopravvivere ai grandi conflitti mondiali, ai periodi di regressione e di grandi difficoltà che si sono susseguiti, e di essere sempre presente nei momenti in cui importanti scelte hanno cambiato il volto alla viticoltura. Inizia così la lunga storia della Cantina Sociale di Gattinara che attraversa la Storia italiana.
Sono passati centosedici anni da allora e basta volgere lo sguardo alla collina per ritrovare nelle pieghe della terra quei gesti ripetuti mille volte che ritornano come un ritornello nel susseguirsi delle stagioni da un ieri lontano nella memoria, ma mai dimenticato. La cooperativa negli anni ha accolto tanti associati e, soprattutto nei periodi più difficili, ha saputo sostenere, con caparbia determinazione una tradizione sempre viva.
Finché, infatti, ci saranno persone che decideranno di dedicare il proprio tempo libero al lavoro in collina, finché ritrovarsi in Cooperativa per dare una mano risulterà appagante, le bottiglie di vino manterranno l’unicità di un prodotto che segue il tempo e le stagioni e profuma di un impeto mai sopito. Oggi la Cantina Sociale di Gattinara ha 35 soci e lavora circa 3 ettari di Gattinara e 5 ettari di uva non varietale per una produzione di circa 25.000 bottiglie nelle varie tipologie, in aggiunta al vino da tavola venduto ancora nello storico negozio di paese.
Un Gattinara semplice che vede l’uva trasformarsi in vino nelle grandi botti di rovere senza fretta, con la pazienza di saper aspettare il giusto momento. E laddove sono mancate “le grandi luci della ribalta commerciale” non sono mai mancate le attenzioni nella produzione del vino; l’esperienza tramandate e le nuove tecniche hanno camminato fianco a fianco per dare equilibrio, mai troppo ancorati al passato, mai influenzati dalle tendenze del momento.
