Benedetto De Pizzol confermato alla guida
del Coordinamento regionale delle Città del Vino del Veneto
Stefano Crosariol vice Coordinatore; Francesca Poncato, Tesoriere.
Benedetto De Pizzol (delegatodel Comune di San Pietro Di Feletto) è stato confermato alla guida del Coordinamento delle Città del Vino del Veneto; il vice è ancora Stefano Crosariol (Comune di Annone Veneto), mentre per carica di Tesoriere è di Francesca Poncato (assessore Comune di di Breganze). La nomina è avvenuta nel corso dell’Assemblea regionale che si è svolta in forma telematica, causa misure anti contagio, nel pomeriggio di venerdì 23 aprile. Presente anche il Presidente nazionale Floriano Zambon, già sindaco di Conegliano.
De Pizzol, nel presentare la sua ricandidatura per il triennio 2022/2024, ha illustrato le varie attività svolte, pesantemente condizionate, come è facile immaginare, dalla pandemia in corso che di fatto da oltre un anno impedisce di organizzare la molteplicità di eventi che abitualmente caratterizza la presenza delle Città del Vino sul territorio regionale.
“Nonostante le difficoltà generali che tutti conosciamo – afferma De Pizzol, abbiamo registrato un incremento nel numero dei Comuni associati. Infatti con l’adesione di Castelcucco e Monfumo (in fase di adesione) in Provincia di Treviso, e Lonigo in Provincia di Vicenza, i comuni associati sono 47 da aggiungere le due strade del vino: l’Associazione Strada del Vino Soave e l’Associazione Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene”.
Nel corso del 2019 le attività sono state innumerevoli. “Vale la pena segnalare – ricorda De Pizzol – l’intensa attività del coordinamento nell’organizzazione del Vinitaly, e la partecipazione nella fase finale del Progetto BIOWINE sviluppato in alcuni territori della Campania e Basilicata che ha visto lo scambio di buone pratiche, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei vigneti e la tutela dell’ambiente, tra l’area di Conegliano Valdobbiadene e il Sannio in Provincia di Benevento; tutto questo grazie alla rete delle Città del Vino”.
Nell’ultimo biennio, a causa della pandemia, le iniziative sono state ridotte. Tuttavia, sia l’Associazione nazionale sia il Coordinamento hanno comunque proseguito nelle loro attività, quando le condizioni lo hanno consentito: “Mi riferisco a Calici di Stelle, all’organizzazione del Concorso enologico internazionale Città del Vino, con l’edizione prevista dal 20 al 23 maggio a Castelvetro di Modena, dove sono già iscritte molte aziende venete. Penso anche al rapporto annuale sul turismo del vino che entro fine mese sarà presentato con la redazione del rapporto annuale, al Palio delle Botti che vedrà la finale proprio in Veneto, a Refrontolo ad ottobre, oltre agli innumerevoli webinar organizzati in tutto il territorio nazionale e anche con i Comuni del Veneto, per mantenere salda la rete delle Città del Vino”.
La pandemia è ancora un dramma per tutti. “Penso alle difficoltà che tanti cittadini sono costretti a sopportare, penso alle aziende, in particolare agricole e vitivinicole, che con la drastica riduzione delle attività enoturistiche e commerciali stanno subendo pesanti danni economici e di prospettiva futura. Le Città del Vino devono saper interpretare queste dinamiche ed aiutare i territori a riguadagnarsi il ruolo centrale che gli spetta, anche nel nome delle future generazioni”.
De Pizzol ha inoltre ricordato le figure dello storico direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti, che poco più di un anno fa ci ha lasciato, e di Leopoldo Saccon, mancato a dicembre, architetto e paesaggista. Proprio dal loro incontro nacque il pensiero della candidatura per il riconoscimento delle Colline di Conegliano Valdobbiadene a Patrimonio dell’Umanità. Persone che ci mancano tantissimo; dobbiamo fare nostri i loro insegnamenti.”
In una prossima riunione sarà definito l’assetto del Coordinamento regionale perché siano equamente rappresentati tutti i territori del vino del Veneto.