Bambini al MOO: raccontare il passato per aprirsi al futuro

08/06/2022

Nato nel 2000, il MOO – Museo dell’Olivo e dell’Olio muove da età remote per aprirsi al futuro, in continuità di intenti con il MUVIT, Museo del Vino. Musei privati, entrambi frutto della volontà di Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, e creati da quest’ultima, storica dell’arte e archivista. Il MOO è situato all’interno delle mura castellane di Torgiano, a pochi km da Perugia e Assisi.

Collezioni archeologiche, artistiche ed etnografiche propongono al visitatore un vero e proprio viaggio nel tempo, racconto di una storia antichissima ricca di suggestioni e interpretazioni che svelano i mille volti dell’olio. Del resto, vite e olivo, olivo e olio sono gli elementi portanti della produzione agricola nazionale e della dieta mediterranea e i due musei ne esplorano la millenaria civiltà nelle popolazioni mediterranee. Non Musei quindi della produzione aziendale Lungarotti, ma plurisettoriali codificabili come musei di arti figurative e di storia dell’uomo, aperti alla didattica.

Il percorso occupa 11 sale: apre con le caratteristiche botaniche dell’olivo, le cultivar più diffuse in Umbria, le tecniche tradizionali e d’avanguardia di messa a coltura e di estrazione dell’olio, mappe sulla diffusione storica dell’olivicoltura e una ricca documentazione relativa alla storia delle macchine olearie a partire dai primi mortai in pietra; due molini, a trazione animale e idraulica e un torchio rinviano ai più moderni impianti e all’invenzione del sistema “a ciclo continuo” che ha segnato l’avvio per la nuova elaiotecnica.

Continuando nel percorso, reperti archeologici di eccezionale rilievo richiamano alla presenza dell’olio e dell’olivo nel quotidiano, così come nell’immaginario. Il visitatore spazia tra testimonianze e suggestioni: l’olio come fonte di illuminazione, nelle religioni monoteiste mediterranee, nella medicina e nell’alimentazione, nello sport, nella cosmesi, nella meccanica, nella ceroplastica, come fonte di riscaldamento, e ancora altri usi rinvenibili nelle tradizioni popolari nelle sue valenze simboliche, propiziatorie, apotropaiche.

Particolare attenzione è data ai bambini con un percorso dedicato, in cui scoprono il Museo “presi per mano da Atena”, e uno spazio gioco in cui leggere o disegnare; in alcuni giorni dell’anno, la Fondazione Lungarotti in collaborazione con il POST organizza “Sognando al Museo”, una notte in cui bambini dai 6 agli 11 anni vivono un’esperienza fantastica con personale specializzato che li affascina sulle onde della mitologia.