Ci troviamo nelle Terre del Nebbiolo, dove da sempre si producono vini tra i migliori d’Italia per qualità, delicatezza ed armonia. Qui, a inizio Novecento, nasce una piccola Cooperativa che negli anni ha accolto tanti e che, soprattutto nei periodi più difficili, ha saputo sostenere con caparbia determinazione una tradizione mai dimenticata. In un periodo storico in cui tutto era in evoluzione e le grandi invenzioni del secolo precedente stavano trasformando il mondo, il bisogno di dare speranza, soprattutto nei piccoli centri urbani fatti ancora di condivisione e tradizione, portò personaggi illustri e gente comune – è di quegli anni anche il grande esodo, con l’emigrazione da un lato verso gli Stati Uniti e dall’altro verso il lavoro nelle fabbriche – ad unire i propri sforzi per dare vita nel 1908 ad una Cantina Sociale Cooperativa, segnando un momento importante nella viticoltura della regione. Cento e quindici anni di storia e di profondi cambiamenti, ma basta volgere lo sguardo alla collina per ritrovare nelle pieghe della terra quei gesti ripetuti mille e mille volte che ritornano come un ritornello nel susseguirsi delle stagioni. Gesti ripetuti che, ora come ieri, sono compagni del percorso che porta nei bicchieri il lavoro, le gioie e le fatiche di chi sa fa vivere una passione. Oggi più piccola che mai – circa 40 soci, 3 ettari di terreno vitato a Nebbiolo Gattinara e 5 ettari di uva non varietale – la Cantina Sociale Gattinara accoglie il lavoro di chi ci crede, di chi pensa che cooperare dentro e fuori le cantine sia la strada giusta per superare le distanze, per evolversi, ma non clonarsi alle richieste di un mercato che a volte cerca la facile strada dello standard. Una produzione di poco oltre le 30.000 bottiglie nelle varie tipologie e nello storico negozio ancora il vecchio “vino da tavola”, quello di tutti i giorni, quello delle famiglie, quello che non brilla ma accompagna. Tre le tipologie di vino prodotte il pregiato Gattinara DOCG (Classico e Riserva), dal profumo floreale con accenti speziati e il sapore secco con retrogusto floreale e tannico che si accentuano con l’invecchiamento; bene accompagna carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. Da assaporare subito nella quotidiana convivialità sono invece il Gemini Albus, un bianco di spiccata personalità, e il Gemini Ruber dal profumo ricco e persistente con sapore asciutto e vellutato, di media corposità e alcolicità moderata.