Adotta un cannonau!

01/12/2020

La famiglia Berritta coltiva la vite e l’ulivo da diverse generazioni. Attualmente possiede una superficie di circa dieci ettari coltivata a vigneto, ai quali si sono aggiunti ulteriori tre ettari che invece sono stati dedicati agli oliveti. I terreni si trovano nell’agro di Dorgali, nella suggestiva vallata di Oddoene. La valle, grazie alle numerose coltivazioni, è stata il simbolo della rinascita economica nel secondo dopoguerra. Si trova poco distante dal mare e i suoli sono ricchi di granito in disfacimento misto calcare. Il microclima conferisce inoltre alla zona un carattere inconfondibile, che si adatta perfettamente alla coltivazione della vite. Gli oliveti sono suddivisi in quattro appezzamenti: le piante hanno circa ottant’anni di età e la cultivar prevalente è la Bosana. L’olio sprigiona intensi profumi mediterranei e un sapore intenso. L’extravergine Berritta viene prodotto nei formati da 0,25 litri, 0,50 litri, da un litro e infine da tre litri. I vitigni sono costituiti per il 75% dal Cannonau. Questa varietà trova nelle vallate di Dorgali il suo habitat classico e naturale.

Oltre al tradizionale vino sardo e mediterraneo, la Cantina Berritta coltiva il Syrah, vinificato sia in purezza, sia con un blend insieme al Cannonau. C’è poi il Panzale, un raro vitigno autoctono a bacca bianca. Questa varietà era originariamente destinata per il consumo come uva da tavola. Grazie ad una geniale intuizione è stata però riscoperta da Antonio Berritta, vigneron e fondatore della Cantina, che oltre dieci anni fa ha iniziato un lungo e attento lavoro di recupero e selezione, con l’obiettivo di trasformarla in un vino dal sapore inconfondibile che sprigiona freschezza, sapidità e note di mandorla. Le viti vengono allevate da sempre con metodi tradizionali e tecniche agronomiche volte ad una produzione biologica, rispettosa delle piante, del terreno e anche delle tradizioni. La certificazione biologica è presente in etichetta a partire dall’annata 2019.

I vini prodotti sono otto per un totale di circa 30 mila bottiglie: i rossi e il bianco dell’IGT Isola dei Nuraghi, i rossi e il rosato della DOC Cannonau di Sardegna. L’obiettivo della Cantina nel prossimo futuro è quello di impiegare il completo potenziale dei vigneti, complessivamente circa venti ettari.

 

Parte il progetto “Diventa Vignaiolo. Adotta Una Botte!”, un modo alternativo per diventare produttore di vino e creare la propria etichetta

 

C’è chi ha sempre sognato di avere il proprio vino, ma magari non ha una campagna o vive per esempio in una grande città, e anche chi vuole approfondire le proprie conoscenze enologiche per sfruttarle un giorno come produttore. Per andare incontro a queste esigenze parte da Dorgali, in Sardegna, il progetto “Diventa vignaiolo. Adotta una botte!”.

È questo il nome dell’idea, già adattata a molti altri ambiti, accolta in Sardegna anche dalla Cantina Berritta. L’obiettivo è realizzare il sogno di appassionati, ristoratori e wine lovers in generale che hanno sempre pensato di creare ed avere la propria etichetta di vini. La Cantina Berritta, a partire da l’attuale annata enologica in lavorazione, sta mettendo a disposizione tre barrique da 225 litri, dalla quali nasceranno 300 bottiglie di Cannonau ciascuna, realizzate interamente con tecniche sostenibili, nel totale rispetto dell’ambiente e con la certificazione biologica in etichetta.

Ecco come funziona. Il divertimento di chi adotterà la botte inizia una volta terminata la vendemmia. Le uve vengono infatti trasferite nelle vasche ed inizia così il processo di vinificazione e affinamento. I nuovi “genitori” della botte di Cannonau potranno decidere quanto tempo il vino permarrà in Cantina, determinando così la tipologia di vino che si vorrà ottenere, così come potranno seguire le varie fasi della lavorazione e prendere importanti decisioni che plasmeranno il carattere delle proprie bottiglie. Tutto ovviamente con la supervisione e la consulenza della Cantina Berritta, che accompagnerà il processo dalla nascita sino all’imbottigliamento, con visite in Cantina o anche con aggiornamenti a distanza con video, foto o anche una semplice telefonata. E chi non vorrà impegnarsi con una botta intera, potrà anche optare per richiedere l’adozione di una parte.

«Ci sono tanti motivi per lasciarsi andare alla passione per il vino – spiega Antonio Berritta, vigneron e fondatore della Cantinaquello per la campagna e la coltivazione della terra e della vite è un amore che ha sempre accompagnato la mia vita, fin da bambino e oggi, da diversi anni e insieme con tutta la famiglia, prosegue in modo professionale con la Cantina Berritta. Da quest’anno abbiamo quindi deciso di mettere a disposizione di tutti la possibilità di entrare in questo modo e poterlo vedere da molto vicino e permettere a tutti di arrivare alla soddisfazione di vedere nascere le proprie bottiglie. Nasce con questo spirito il progetto “Adotta una botte”, per divulgare la passione del vino a quante più persone possibili».

Per informazioni dirette sul progetto “Diventa vignaiolo. Adotta una botte”, si può scrivere a info@cantinaberritta.it o visitare il sito all’indirizzo www.cantinaberritta.it.