500mila euro contro lo spreco alimentare

05/07/2017

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha indetto una selezione nazionale per il finanziamento di progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze alimentari. Dopo la legge italiana contro gli sprechi alimentari approvata nel 2016, questo bando prosegue dunque nella direzione intrapresa dall’Unione Europea con la recente apertura della Piattaforma Ue sullo spreco alimentare e dalle tante iniziative da tempo avviate anche nel nostro Paese, come il Last Minute Market o il Banco alimentare, solo per citarne due tra le più conosciute. Un tema molto sentito anche dalla Associazione Nazionale delle Città del Vino, che ha spesso posto l’accento sull’opportunità di diffondere e sostenere comportamenti, strumenti e iniziative dirette all’uso efficiente base acqua ed energia, alla valorizzazione dei residui provenienti dall’agricoltura, all’eco-progettazione del packaging e corretta gestione degli imballaggi post-uso nei processi di trasformazione dell’agroalimentare, all’educazione al consumo in ambito domestico, allo scambio culturale sui temi dell’alimentazione e della cultura del cibo soprattutto tra le giovani e giovanissime generazioni.

Lo stanziamento complessivo è di 500 mila euro, con un finanziamento massimo per ciascun progetto di 50 mila euro, che copre il 100% delle spese ritenute ammissibili ed effettivamente sostenute. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata entro il 21 luglio 2017.

Possono presentare progetti:

enti pubblici, università, organismi di diritto pubblico e soggetti a prevalente partecipazione pubblica

associazioni, fondazioni, consorzi, società, anche in forma cooperativa e imprese individuali

soggetti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

Due le  tipologie (non esaustive) dei  progetti ammessi al finanziamento:

–        progetti afferenti alla prevenzione o alla limitazione delle eccedenze alimentari nel processo produttivo o distributivo quali ad esempio: progetti sulla prevenzione o la diminuzione delle eccedenze attraverso il miglioramento del processo di raccolta dei prodotti agricoli, del processo produttivo o del processo di distribuzione; progetti di ricerca e di sviluppo tecnologico in merito all’aumento della durabilità del prodotto agroalimentare attraverso l’uso di prassi, prodotti, macchinari o tecnologie per aumentare la shelf life degli alimenti; progetti di ricerca e di sviluppo tecnologico sull’aumento della durabilità del prodotto agroalimentare attraverso l’uso di imballaggi innovativi per aumentare la shelf life degli alimenti; progetti riguardanti software per l’uso intelligente del magazzino industriale, per la limitazione degli sprechi e il recupero delle eccedenze nella ristorazione o a livello domestico;

–   progetti attinenti al recupero delle eccedenze alimentari ai fini della alimentazione umana, anche dei più bisognosi, quali ad esempio: progetti per il recupero e il riutilizzo di prodotti agroalimentari di seconda scelta ai fini della alimentazione umana e che attualmente non hanno mercato o hanno mercati residuali; progetti riguardanti il recupero e il riutilizzo di sottoprodotti o di residui derivanti dalla raccolta, dalla lavorazione principale o dalla preparazione degli alimenti; progetti innovativi di recupero degli alimenti invenduti e destinati a mercati rivolti alle fasce meno abbienti; progetti sul recupero degli alimenti da destinare agli indigenti implementato tra i produttori o i distributori o i ristoratori e i soggetti donatari di cui all’articolo 2 della legge 19 agosto 2016, n. 166, anche attraverso l’utilizzo del servizio civile nazionale. 

Dovranno  inoltre avere caratteristiche di coerenza con le finalità della disposizione, innovatività e concreta applicabilità. Sono invece esclusi: a) progetti o applicazioni informatiche inerenti esclusivamente l’attività di marketing, comunicazione, di formazione, di educazione, di sensibilizzazione, di divulgazione a imprese, consumatori, cittadini o studenti; b) progetti inerenti osservatori, studi, ricerche, indagini sui dati riguardanti lo spreco alimentare, le eccedenze o i recuperi. (di Alessandra Calzecchi Onesti)