Upal Cisternino, punto di riferimento nella valle dei grandi bianchi

10/10/2024

Siamo nel cuore della Puglia a qualche chilometro dal mare Adriatico, dove finiscono le Murge e ha inizio il Salento, la Valle D’Itria. La “Terra dei Trulli”, anche così identificata, è storicamente considerata terra di vini bianchi, con i suoi vitigni rappresentativi Verdeca e Bianco D’Alessano, basi delle DOP Locorotondo e Martina Franca. Non mancano gli autoctoni minori, come il Minutolo, sempre a bacca bianca, proposto dalla UPAL sia in versione ferma, già Medaglia D’Oro al Concorso Città del Vino, sia in versione spumante dolce, Medaglia D’Argento all’ultima edizione del concorso e vincitore del concorso Dolce Puglia.

Ben altre due le Medaglie d’Oro all’ultimo Concorso di Città del Vino: Locorotondo DOP Superiore e Locorotondo DOP Verdeca, premiato anche al Concours Mondial de Bruxelles. Non mancano comunque le produzioni di rossi e rosati; si fa spazio ad esempio il vitigno Susumaniello, imbottigliato come IGP Valle D’Itria. Nel processo di valorizzazione dei vitigni minori, gioca un ruolo cardine sul territorio il CRFSA Basile-Caramia di Locorotondo, centro ricerche che lavora su progetti di biodiversità frutticola e viticola in particolare, con il quale la cooperativa condivide iniziative e progetti di rilancio della viticoltura ed enologia territoriale.

Ultimo in ordine di tempo è l’ambizioso progetto “Ri.Vi.Vi. Valle D’Itria”, che punta alla valorizzazione di risorse viticole territoriali, ideato e coordinato dall’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Cnr di Bari, con la direzione scientifica del dott. Pierfederico La Notte. Lo sviluppo del progetto, tra le altre cose, prevede la prima zonazione viticola territoriale e altre azioni su più fronti, tese a valorizzare i vitigni autoctoni e il paesaggio viticolo. Partner del progetto: CRSFA, Agribusiness School – ITS Academy AgriPuglia, Sinagri srl, Università del Salento e appunto la Cooperativa UPAL.

«Puntiamo a una forte caratterizzazione del nostro territorio viticolo, al rilancio del prestigio delle denominazioni e la “scoperta” delle interessanti sottozone del territorio, con la possibilità futura di citare le stesse sulle etichette dei vini. Vogliamo percorrere, con gli attori coinvolti sul territorio, i passi giusti verso la qualità totale, in sinergia con le altre potenzialità che il territorio esprime ad alti livelli: l’ambiente sano, il paesaggio mozzafiato, il forte flusso turistico», questo quanto dichiarato dal prof. Antonio Cardone, presidente della cooperativa.