Unesco Colline del Prosecco: il futuro ad un anno dal riconoscimento

08/07/2020

Un anno fa a Baku (Azerbaigian) una delegazione veneta guidata dal Presidente Zaia portava a casa uno dei traguardi più ambiziosi e importanti per le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Oggi sono molto orgogliosa di poter guidare l’Associazione che gestirà questo immenso patrimonio dell’umanità, a cui è stato attribuito un valore universale di paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante. Un territorio che con le sue colline, i suoi mosaici e ciglioni è stato riconosciuto universalmente l’unicum paesaggistico quale è”.

 

Con queste parole Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene commenta il primo anniversario dell’iscrizione delle Colline del Prosecco tra gli 8 Siti Unesco del Veneto e i 55 italiani.

 

L’iter di riconoscimento, iniziato nel 2008 con la presentazione del progetto di candidatura da parte del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, è stato lungo e non privo di difficoltà. La promozione è arrivata il 7 luglio 2019 con delibera unanime dei 21 Stati membri del Comitato, a conferma dell’alta qualità della candidatura italiana. Nel gennaio 2020 si è costituita l’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, ente a cui è stato affidato il compito di gestire il Sito, promuovere la cooperazione, curare la comunicazione e lo scambio d’informazioni e documenti tra i vari soggetti coinvolti. La squadra si è completata lo scorso giugno con la nomina del Comitato scientifico che affiancherà l’Associazione nella gestione e conservazione del Sito.

 

Il riconoscimento Unesco è il punto di partenza di un lavoro che vede oggi impegnati l’Associazione e tutti i portatori di interesse dell’area per garantire tutela e valorizzazione al patrimonio inestimabile che le generazioni passate hanno affidato alle generazioni presenti per tramandarle a quelle future – spiega il presidente Marina Montedoro. Le prossime azioni riguarderanno la redazione del piano di gestione del Sito con il supporto del Comitato scientifico, la definizione del piano di comunicazione e la classificazione degli edifici rurali che andranno valorizzati da un punto di vista architettonico e urbanistico per strutturare un’accoglienza diffusa”. 

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