Testo Unico del Vino, via libera alla Camera

22/03/2017

Il Testo Unico del Vino ha finalmente concluso il proprio iter alla Camera dei Deputati con l’approvazione degli 89 articoli con il voto di tutti i gruppi parlamentari. "L’approvazione alla Camera del provvedimento – afferma Floriano Zambon, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino – è un grande passo avanti verso la semplificazione burocratica che tanto sta a cuore alle aziende vitivinicole, oltre che ad un più razionale regime dei controlli. Altro importante riconoscimento è il valore culturale della viticoltura, che viene considerato non solo elemento di produzione agricola e di economia, ma anche valore aggiunto dei territori, attraverso, ad esempio, la tutela dei nostri vitigni autoctoni e storici. Mi auguro che il passaggio al Senato sia celere perché il mondo del vino possa disporre quanto prima di questa importante innovazione legislativa".

Adesso, infatti, il provvedimento passa al Senato. «Il testo – afferma l‘On. Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera – è frutto del lavoro della Commissione, del contributo del tavolo di filiera e della volontà del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. Un metodo partecipato – ha detto Luca Sani – che ha consentito di portare in aula una proposta di legge rispondente alle esigenze di tutela del patrimonio vitivinicolo italiano e funzionale all’incremento di competitività delle aziende vinicole italiane. Nel 2017, anche grazie a questa legge, mi aspetto di poter ampiamente superare il record di export di vino nel 2015, da 5,4 mld di euro, andando oltre i 6 mld.»

Il testo raccoglie e mette a sistema la complessa normativa su produzione, tutela e commercializzazione del vino, con importanti innovazioni sul fronte della semplificazione burocratica e degli adempimenti dei produttori, oltreché del sistema dei controlli grazie all’introduzione del Sian e del principio una cantina, un organismo di controllo. Delle sanzioni (con l’introduzione del ravvedimento operoso), del riconoscimento giuridico del “vitigno autoctono”, e della possibilità di avvalersi di un sistema telematico di controllo e tracciabilità alternativo per i vini confezionati a DOC e IGT.

«Il dibattito delle ultime settimane – conclude Sani – è riuscito a introdurre ulteriori elementi l’evoluzione del testo riguardante la fermentazione fuori dal periodo vendemmiale, il riconoscimento del valore dei “vigneti storici”, il contrasto all’evocazione dell’origine, la possibilità di autorizzare tipografie private a realizzare le fascette del contrassegno di stato».

Sull’argomenti interviene anche l’On. Susanna Cenni, parlamentare del Pd, per lungo tempo componente la Commissione Agricoltura della Camera che ha partecipato a numerose riunioni nei territori per la presentazione e il confronto sul Testo con i produttori e le associazioni cdi categoria. “Dopo decenni di attesa l’Italia ha finalmente un’unica norma che regola tutte le attività legate alla coltivazione, alla produzione e al commercio del vino. Non poteva esserci migliore riconoscimento dopo gli importanti compleanni dei vini toscani, a partire dal cinquantesimo della Vernaccia, prima doc italiana, fino ai 300 anni del Vino Chianti Classico, che festeggeremo sabato prossimo a Firenze".

"Il nuovo testo unico – prosegue Cenni – riconosce in legge la viticoltura come patrimonio del nostro Paese, non solo come importante voce economica, ma anche dal punto di vista del suo valore paesaggistico e ambientale. Una legge che finalmente riconosce quella viticoltura eroica, spesso unica attività che presidia aree complesse, mantenendo muretti a secco, anche come forma di tutela contro il pericolo di dissesto nelle zone marginali. La norma riordina competenze e procedure, chiarisce il sistema dell’etichettatura e dei controlli e snellisce la burocrazia. Nella discussione, prima in commissione e poi in aula, il testo è stato arricchito e integrato anche con il riconoscimento di tutte quelle attività connesse con la produzione di vino, come l’enoturismo, attività che, come dimostrano i dati del XII Rapporto sull’Enoturismo presentati alla Bit di Milano dalle Città del Vino, attrae oltre 10 milioni di turisti per una spesa per le visite in cantina di circa 2.5 miliardi di euro”.

Sul vino norme certe per il futuro del Paese. "Il voto unanime – conclude Cenni – ci consegna una di quelle buone giornate in cui il lavoro parlamentare supera le differenze e si concentra davvero sul futuro del Paese, stabilendo norme certe."

"Per la prima volta nella sua storia, a cinquant’anni dalla nascita della prima Doc e a trent’anni dallo scandalo del metanolo, il Parlamento ha approvato un Testo Unico sul vino per aggiornare e razionalizzare la normativa vigente, fornendo, così, una strategia per il rafforzamento della competitività del vino italiano nei mercati internazionali". Lo ha dichiarato Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in Commissione agricoltura della Camera, durante la dichiarazione di voto in Aula sul ddl relativo che disciplina la produzione e il commercio del vino. "Il primo obiettivo della legge – ha spiegato – è dare un taglio netto a tutti gli appesantimenti burocratici che tolgono energie alla produzione e determinano inutili oneri a carico delle imprese agricole, già afflitte da un decrescente margine di redditività. La semplificazione non implica, tuttavia, nessun arretramento sul fronte della qualità. Gli strumenti di vigilanza sono rafforzati, a dimostrazione che la semplificazione aumenta l’efficacia del sistema di controllo. La pubblica amministrazione riceve nuovo impulso alla sua azione, vedendo meglio delineate le proprie competenze. Il consumatore, inoltre, si avvantaggia di un sistema più semplice che lo rende capace di essere facilmente edotto delle caratteristiche della qualità della produzione". "L’Italia – ha concluso Oliverio – è il primo Paese al mondo per produzione del vino, primo anche nella qualità. L’obiettivo è che l’Italia possa arrivare a vantare un ulteriore primato: quello relativo al valore commerciale del vino prodotto".