Refrontolo: "Stop al Palio delle Botti"

14/06/2017

A seguito della richiesta di rinvio a giudizio del Presidente della Pro Loco di Refrontolo Valter Scapol, in merito ai tragici episodi del 2 agosto 2014 presso l’area del Molinetto della Croda, l’assemblea dell’associazione ha decretato la fine di ogni attività a tempo indeterminato. "Una decisione – affermano gli associati alla Pro Loco – che non vuole giudicare la scelta della magistratura, bensì sottolineare la precarietà e pericolosità in cui sono chiamati ad operare i volontari nel regalare alle rispettive comunità eventi e manifestazioni, molte volte a carattere sociale."

La sera del 2 agosto 2014 una ‘bomba d’acqua’ si abbatté nella zona di Refrontolo, facendo tracimare un piccolo torrente, il Lierza, che spazzò via in pochi istanti persone, strutture, automobili, durante una festa paesana affollata di gente.
Il bilancio fu tragico: 4 i morti, una ventina di feriti, dei quali uno grave. Il disastro avvenne poco prima della mezzanotte. La piccola località del Molinetto della Croda – luogo frequentato dai turisti, anche per il suo famoso e antico mulino ad acqua – fu colta all’improvviso dalla potenza del fortunale. Una pioggia battente che nel giro di qualche decina di minuti ingrossò a dismisura i corsi d’acqua, tra cui il Lierza, vicino al quale era in corso la "Festa degli Omeni" con un centinaio di persone. Mentre tutti cercavano riparo il torrente, che trasformò la strada in un fiume, portò via tende, stand, auto e persone. Questi i tragici fatti per i quali ora è stato deciso dalla magistratura il rinvio a giudizio del presidente della Pro Loco.

Anche il Gruppo Palio delle Botti interviene sulla vicenda esprimendo "la più stretta vicinanza al Presidente ed all’associazione Pro Loco di Refrontolo, condividendo e sostenendo in toto la loro presa di posizione."
La squadra capitanata da Andrea Bellè commenta: “Insieme alla Pro Loco siamo riusciti ad organizzare il primo palio delle Botti a Refrontolo, evento che ha riscosso un consenso di pubblico oltre ogni aspettativa. E ciò è stato possibile solo grazie alla collaborazione, oltre che con la Pro Loco, anche con altre associazioni e volontari del paese. Pertanto ora ci sembra quantomeno doveroso, insieme agli altri volontari, sostenere la nostra associazione “madre” con la quale abbiamo le stesse finalità comuni di promozione e valorizzazione del nostro territorio.
Il gruppo sospenderà pertanto la partecipazione alle prossime gare in programma. Essendo detentori di diversi Palii, saremo presenti ai vari eventi per la riconsegna degli stessi, senza gareggiare, ma utilizzando quelle prestigiose vetrine per diffondere il messaggio della Pro Loco di Refrontolo."

"Anche i Palii del Circuito Nazionale delle Città del Vino – continua la presa di posizione del Gruppo Palio delle Botti di Refrontolo – sono organizzati da volontari che meritano pieno rispetto per la loro attività, da parte di tutti. Nel nostro piccolo ci siamo resi conto che l’organizzazione di un evento comporta l’applicazione di molteplici regole, complesse e multidisciplinari. Ma di questo non ci lamentiamo, le abbiamo seguite e continueremo a farlo. Quello che ci sconforta è che queste regole non sono sempre chiare, sono interpretabili e non mettono mai il volontario che le ha applicate in una condizione di serenità.
Pur essendo palese che la Pro Loco di Refrontolo è esente da qualsiasi tipo di responsabilità in merito agli episodi del 2 agosto, ci auguriamo che questa azione possa essere di stimolo affinché finalmente, chi di dovere, prenda seriamente a cuore il mondo del volontariato dandogli regole serie, chiare e certe”.

Nel frattempo le Pro Loco del Veneto invitano a sottoscrivere un "MANIFESTO SOLIDALE E DI BUON SENSO" a margine degli eventi giudiziari susseguenti alla tragica vicenda del Molinetto della Croda di Refrontolo, con il quale sostengono che "la firma di questo manifesto costituisce un atto di solidarietà nei confronti di quel Volontariato che si prodiga a beneficio delle nostre comunità, anche a costo di esporsi, suo malgrado a inconcepibili responsabilità. Attribuire colpe alla Pro Loco di refrontolo rischierebbe di dare un colpo fatale a quel tessuto vitale, formato da migliaia di persone, che con encomiabile senso civico si dedicano gratuitamente alla promozione del territorio e della sua gente".