“Posizionamento digitale nel turismo enogastronomico”

18/07/2017

A seguito dei Forum nazionali e internazionali curati in questi anni, l’Associazione Nazionale Città del Vino ha recentemente organizzato a Torgiano (PG) un “Simposio Europeo sull’Enoturismo: Marketing e redditività d’impresa” incentrato sull’approfondimento degli aspetti tecnici imprescindibili allo sviluppo dei territori del vino italiani e non, all’internazionalizzazione dell’offerta, alla qualificazione degli standard, alla brand reputation. Sono stati quindi chiamati a confrontarsi alcuni prestigiosi protagonisti del mercato del turismo del vino (docenti, responsabili di progetti nazionali e internazionali per la promozione del turismo enogastronomico, esperti di internazionalizzazione, giornalisti del settore ed esperti di comunicazione on line). Dei loro interventi vogliamo darvi nota, anche alla luce della rilevanza e delle opportunità che sempre più possono svilupparsi dall’enoturismo e dal marketing territoriale.

 

“Posizionamento digitale nel turismo enogastronomico”

 “Come il digitale ha cambiato il mondo del turismo enogastronomico. Brand reputation, marketing e comunicazione on line”: questo il tema della terza sessione del Simposio, che ha analizzato quanto le destinazioni turistiche beneficino, analogamente alle imprese, della presenza della rete. I cambiamenti della domanda individuale e collettiva si ripercuotono nella comunicazione con nuovi canali, strumenti e modalità di utilizzo (viaggi, vacanze e nuovi istanze del consumatore, le principali dinamiche tra turismo e web e conseguenti opportunità promozionali e di marketing, il linguaggio dei blog), che hanno trasformato la rete in “mercato turistico” e “territorio”.

Mirko Lalli, Fondatore Travel Appeal e Docente Master di Comunicazione d’Impresa dell’Università di Siena e IULM di Milano, sottolinea l’importanza del posizionamento digitale nel turismo enogastronomico iniziando con una frase di W. Edwards Deming – “Without data you’re just another person with an opinion” – e terminando con una citazione di Carlo Petrini (Slow Food): “ Il turismo del futuro?Parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza.” 

La scienza dei dati è la nuova gestione dei ricavi. L’85% di chi viaggia per piacere sceglie le attività da fare solo dopo essere arrivato a destinazione e metà dei viaggiatori internazionali usa lo smartphone per selezionarle non appena arrivati alla meta. La ricerca, la pianificazione e la scoperta non dovrebbero essere un “problema” che precede l’esperienza, ma “essere” l’esperienza stessa. La tecnologia e la connettività sono un formidabile strumento, che non deve però sovraccaricare l’elemento umano. E non è un caso che moltissime persone ritornino a viaggiare proprio in  un’epoca estremamente  digitale. Una grande attenzione va in particolare posta al profiling psicoculinario ed alle tante tipologie di turisti enogastronomici, che  possono essere così classificati: Adventurer, Ambiance, Authentic, Budget, Eclectic, Gourmet, Innovative, Localist, Novice, Organic, Social, Trendy, Vegetarian.

Enogastronomia e Turismo: come si declinano oggi 

Comuni e Strade del Vino nello sviluppo dell’enoturismo in Italia  

Drivers di acquisto per i prodotti alimentari

Simposio Europeo sull’Enoturismo: marketing e redditività d’impresa

“Invito al viaggio enoculturale. La dimensione culturale dell’Enoturismo”  

“Different kinds of Wine Tourism”