Le vie del Cagnulari

14/06/2018

Alla riscoperta di un vitigno che ha meritato una Gran Medaglia d’Oro e una Medaglia d’Argento all’edizione 2018 del  concorso enologico internazionale “La Selezione del Sindaco”

E’ disponibile, nella nostra sezione Studi e Ricerche, la tesi di laurea dell’urbanista Gian Francesco Faedda dal titolo “Le vie del Cagnulari: un progetto di filiera del vino per il territorio del Coros”, oggetto di un’interessante relazione al convegno organizzato dal Comune di Usini (SS) nell’ambito della XXI Edizione della Rassegna Enologica “Vini di Coros”. La manifestazione, finalizzata alla valorizzazione dei vini dell’intero territorio dell’Unione dei Comuni del Coros (Usini, Ittiri, Putifigari, Olmedo, Uri, Tissi, Ossi, Muros, Cargeghe, Codrongianos, Florinas e Ploaghe) che fanno parte dell’enoregione sarda Costa Nord Occidentale, ha in questi ultimi anni fortemente contribuito al continuo miglioramento qualitativo e crescita professionale dei viticoltori locali ed al riconoscimento dell’area geografica vinicola in ambito nazionale e internazionale. La tesi, elaborata da Faedda a conclusione del Corso di laurea in urbanistica – Pianificazione delle città, del territorio, dell’ambiente e del paesaggio presso l’Università degli Studi di Sassari, ha appunto come obiettivo la valorizzazione del territorio attraverso la progettazione di percorsi legati agli usi e spazi dell’abitare – sia in termini di qualità della vita che delle produzioni – per far conoscere, rafforzare, valorizzare e preservare la biodiversità delle produzioni, nonché la coltura del vitigno “Cagnulari” e la sua vinificazione.

La varietà dei paesaggi (vigneti, uliveti, carciofaie), le caratteristiche geologiche e morfologiche del suolo, l’adozione di una viticoltura biologica ed integrata, la presenza di uno dei vitigni autoctoni più rappresentativi della Sardegna e che solo in questa ristretta area trova il suo ambiente di elezione, sono infatti tutti preziosi elementi che contribuiscono a caratterizzare la forte identità agricola dei Comuni del Coros, ma che richiedono un ulteriore impegno per garantire l’accessibilità e la conoscenza delle risorse e delle colture locali, salvaguardare la diversità biologica, ottimizzare l’interazione tra gli spazi urbani e rurali, rafforzare la gestione ricettiva diffusa e il marketing territoriale.

Tante e suggestive peraltro sono le occasioni, feste e tradizioni per visitare il Coros e in particolare Usini, non distante da città turisticamente più note (8 Km. da Sassari, 30 Km. da Alghero e Porto Torres e 45 Km. da Stintino).

Il Cagnulari (conosciuto anche come Cagnovali, Cagnulari Sardo, Cagnolari Nero, Cagnonale, Cagliunari, Caldareddu) è un vitigno a bacca nera autoctono della Sardegna, ma dalle origini incerte: secondo alcuni esperti affermano è stato introdotto nell’Isola dai Francesi nell’Ottocento, secondo altri invece si è diffuso nel sassarese durante la dominazione spagnola. Nel corso degli ultimi decenni, dopo la scomparsa quasi totale della viticoltura nell’agro di Sassari, viene coltivato soprattutto nei terreni di Usini, con interessanti realtà dedicate a questo vitigno anche nei comuni di Ossi, Tissi, Uri, Ittiri, Sorso, Torralba ed Alghero.

E proprio quest’anno due vini certificati dalla Igt Isola dei Nuraghi e ricavati dal Cagnulari in purezza sono stati premiati all’edizione 2018 del concorso enologico internazionale “La Selezione del Sindaco”: il “Donna Vittoria Cagnulari” del 2014 della Cantina di Sorso Sennori ha meritato una Gran Medaglia d’Oro, mentre al “Bàcco” del 2015 della Società Agricola Siddùra è stata attribuita una Medaglia d’Argento.

Grande soddisfazione per questa realtà vitivinicola in continuo movimento tra tradizione e innovazione è espressa da Giovanni Antonio Sechi, Vice Sindaco/Assessore all’Agricoltura di Usini e componente del Coordinamento Regionale Sardegna dell’Associazione Nazionale Città del Vino: “Finalmente anche il nostro Comune, noto per la sua vocazione enologica con la presenza di ben 9 cantine e circa 360 ettari vitati, che ci permettono di classificarci al 5° posto della Provincia di Sassari e al 13° a livello regionale, per la prima volta annovera tra i vari laureati anche alcuni enologi. Nel 2017, infatti, presso il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, sede decentrata di Oristano (“Consorzio Uno”), si sono laureati in “Tecnologie viticole, enologiche ed alimentari (curriculum viticoltura ed enologia)” Pier Michele Chessa e Simone Piras (entrambi di Usini) e Gavino Piga (residente a Ossi, di madre usinese). Sempre nel 2017 è doveroso segnalare il conseguimento della laurea in urbanistica da parte di Gian Francesco Faedda, con la presentazione della tesi ‘Le vie del Cagnulari: un progetto di filiera del vino per il territorio del Coros’. Il settore enologico ha, infatti, un forte peso nell’economia del nostro territorio: le 9 cantine di Usini, con le circa 700.000 bottiglie prodotte e commercializzate, generano ricavi per circa 3 milioni di euro e assicurano lavoro a 20/25 unità a tempo indeterminato, alle quali bisogna aggiungere almeno un altro centinaio di persone nel periodo della vendemmia. Per la nostra piccola comunità sono sicuramente grandi numeri. Proprio per questi motivi la nostra Amministrazione Comunale ha scelto il vino quale attrattore turistico, culturale, enogastronomico per la presentazione del progetto di sviluppo territoriale condiviso con altri Comuni del “Coros” e dell’“Anglona” (altra sub-regione isolana), nell’ambito della programmazione territoriale studiata, elaborata e condivisa con l’Assessorato alla Programmazione della Regione Autonoma della Sardegna in osservanza a quanto previsto dal “Piano Regionale di Sviluppo (“P.R.S.”) 2014-2019 – Strategia  5.8”, denominata appunto “Programmazione Territoriale”. Grazie a questo progetto il nostro Comune riceverà un milione e 512 mila euro per opere pubbliche riservate a “Corte Diaz”, il completamento e ampliamento delle ippovie comunali e la riqualificazione della Chiesa di “Santa Croce” proprio nell’ottica dello sviluppo turistico sinergico tra le varie componenti (enoturismo, enogastronomia, ambiente e paesaggio, cultura e storia). Nello specifico, per quanto riguarda “Corte Diaz”, abbiamo proposto interventi strutturali con il progetto “Le Corti e le cantine del Cagnulari”: l’ipotesi di intervento prevede il restauro, la riqualificazione e messa a norma delle strutture e degli spazi della “Corte” che sino alla prima metà del 1900 ha funzionato come vero e proprio centro agricolo; verranno catalogate tutte le attrezzature e apparecchiature presenti nell’area cortilizia e nei locali adibiti alla lavorazione della vite e dell’olivo, con particolare attenzione al Cagnulari. Questo recupero architettonico consentirà anche la creazione di nuovi spazi espositivi per la valorizzazione del vino di Usini, in particolare del “Cagnulari” e delle aziende vinicole, nonché delle altre realtà produttive che basano le loro attività sulla lavorazione e promozione dei nostri prodotti tipici: i carciofi (coltivati nei circa 150 ettari e tutelati dal marchio “D.O.P. Spinoso Sardo”), l’olio extravergine d’oliva (prodotto nei circa 400 ettari comunali olivetati), la pasta artigianale “Andarinos” e le varie specialità dei dolci locali e territoriali. Siamo anche a buon punto con la conclusione dell’iter amministrativo-burocratico per la creazione di un marchio di denominazione comunale (“De. Co.”) che potrà essere utilizzato soprattutto dalle aziende vinicole, olearie e pastifici. Questo marchio, per quanto riguarda il comparto vitivinicolo, consentirà una maggiore visibilità e uno specifico riconoscimento dei nostri vini e del nostro Comune, già inseriti nelle denominazioni “Vermentino di Sardegna D.O.C.”, “Cannonau di Sardegna D.O.C.e tutti i vini “I.G.T. Isola dei Nuraghi”, compresi quelli accompagnati dal nome “Cagnulari”, vitigno principe del nostro territorio.” (di Alessandra Calzecchi Onesti)