La Fattoria degli Studenti

15/11/2019

Sono già pronti per iniziare il loro viaggio alla scoperta di frantoi, cantine, museo della tradizione contadina. Sono 600 ragazzi delle scuole primarie e delle scuole medie di tutta la provincia. E da questo mese di novembre in classe studieranno “La Fattoria degli Studenti” per arrivare poi in primavera ad andare fuori e misurarsi con le cantine vere e proprie, frontoi ecc… Tutto questo per imparare come si fanno vino, pane e altri prodotti della nostra terra.

 

E’ iniziativa l’undicesima edizione del progetto Fattoria degli Studenti. Nata da una proposta della CIA di Siena, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino e con il patrocinio della Regione Toscana, ha visto avuto negli anni il patrocinio dei comuni di Siena, Castellina, Poggibonsi e Colle val d Elsa. Tutto il progetto ha come partner la Cantina Colline del Chianti di Poggibonsi.

 

Quest’anno parteciperanno le scuole primarie di Buonconvento, Castellina in Chianti, Asciano, Arbia, Pianella, Monteriggioni, Buonconvento e S. Quirico d’Orcia. Per quanto riguarda la scuole medie ci saranno quelle di Chiusi. Un totale, come detto, di circa 600 studenti. Come nelle altre edizioni, grande protagonista in classe con i ragazzi sarà Giuseppe Semboloni, imprenditore agricolo di Geggiano, storico presidente della Cantina Sociale di Geggiano, poeta e scrittore, oggi socio della Cantina Colline del Chianti.

 

“Proseguiamo il nostro impegno nel far conoscere alle nuove generazioni le ricchezze del nostro mondo rurale e i saperi che qui sono radicati – dice Malcolm Leanza, presidente della Cantina Colline del Chianti di Poggibonsi – Sono la storia e l’esperienza diretta che determinano la suggestione di questo progetto per arrivare a far crescere la curiosità nei ragazzi, ma anche le competenze sul mondo della ruralità”.

 

“L’edizione di quest’anno – conclude Achille Prostamocoordinatore del progetto – riconferma l’interesse e la sensibilità delle scuole nel portare avanti il progetto e sottolinea ancora una volta la piena partecipazione delle aziende locali. Faremo lezioni dimostrative in classe, laboratori in azienda, visite guidate all’aria aperta. Insomma, ancora una volta dimostreremo quanto bello e utile sia trasmettere ai giovani la “cultura contadina” che porta a saper distinguere un olivo da un diverso tipo di vite, una gallina da un’oca, un pomodoro da un peperone, il latte da una scatola di cartone”.

 

“Confrontarsi con i ragazzi, illustrare loro il nostro lavoro, spiegare come cresce la vite e come nasce il vino  – fa notare Giuseppe Semboloni – vuol dire portare il nostro sapere in classe e quindi dargli una continuità di generazione in generazione”.

 

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