IRRESISTIBILE PIWI: LAZISE SI PREPARA AD OSPITARE PRODUTTORI E WINE LOVERS

18/04/2025

Il 27 e 28 aprile torna in Dogana Veneta l’appuntamento dedicato ai vitigni resistenti e alla viticoltura sostenibile

Lazise si appresta ad accogliere una nuova edizione di Irresistibile PIWI, la manifestazione dedicata ai vitigni resistenti e alla viticoltura del futuro. Domenica 27 e lunedì 28 aprile 2025, le storiche sale della Dogana Veneta affacciate sul Lago di Garda diventeranno il cuore pulsante di un dialogo tra innovazione, sostenibilità e gusto, con protagonisti i produttori di vino PIWI provenienti da tutta Italia.

Nato dall’intuizione e dalla passione dell’enologo Luca De Palma e del collega e agronomo Igor Bonvento, l’evento si rivolge a chi crede in una viticoltura capace di affrontare le sfide ambientali e climatiche con intelligenza e creatività. Due giornate pensate per raccontare non solo i vini, ma anche le persone e i paesaggi che li generano.

A dare il benvenuto ai visitatori sarà il sindaco di Lazise, Damiano Bergamini, da sempre attento a valorizzare il binomio tra turismo e qualità del territorio.

Sindaco, come si inserisce un evento come Irresistibile PIWI nel calendario culturale e turistico della città?

“Conosco Igor Bonvento e Luca De Palma da molti anni, siamo stati compagni di università. Con loro condivido non solo la professione, ma anche una visione comune, attenta ai vitigni PIWI e alla sostenibilità. Ed è proprio questo il filo conduttore che ci lega all’evento di Lazise.

Lazise è un piccolo comune, ma dai numeri sorprendenti: è il decimo in Italia per presenze turistiche annue. E mi permetto di aggiungere che, per la qualità del turismo, occupa senz’altro il primo posto, salendo idealmente sul podio del turismo sostenibile.

Durante l’evento si terrà un convegno molto importante, che affronterà il tema della sostenibilità a 360 gradi. Parleremo anche del territorio, che rappresenta un esempio interessante. A Lazise, le attività turistiche si concentrano in un’area relativamente piccola, principalmente lungo la Gardesana e nella zona a ridosso del lago, soprattutto sul versante ovest. Ma il restante 95% del territorio comunale è occupato prevalentemente da vigneti, con qualche oliveto nelle zone meno adatte alla viticoltura intensiva. Ci sono pochi boschi e poche altre coltivazioni.

Questo ci dice che il territorio è parte integrante dell’economia locale. Oggi è difficile convertirlo ad altri usi agricoli, anche perché le rese economiche di molte colture non sono più competitive. D’altra parte, il mondo sta spingendo verso un modello sempre più sostenibile – e questo vale in particolare per il settore vitivinicolo. È qui che i PIWI possono offrire una risposta concreta: rappresentano una soluzione efficace alle sfide attuali, anche in relazione all’impatto ambientale del turismo.

Credo in un futuro in cui i PIWI possano convivere con le varietà tradizionali, integrati con intelligenza nei disciplinari delle denominazioni d’origine italiane. Questo sta già accadendo in Francia – se ne parlerà anche durante il convegno, con un intervento dedicato proprio alla regione della Champagne, dove ci si sta confrontando con il cambiamento climatico anche attraverso l’adozione di nuovi vitigni resistenti.

Perché è evidente: lo stesso vitigno, coltivato oggi in territori diversi, non dà lo stesso vino. Questo è il cuore del cambiamento climatico. E anche la linea sottile che ci impone una nuova filosofia di lavoro, più consapevole e rispettosa dell’ambiente”.

Che rapporto ha personalmente con il mondo del vino?

“Ho avuto modo di approfondire questi temi sia in Italia che all’estero: ho studiato in Germania e svolto il mio tirocinio in Australia. Esperienze che riflettono non solo un percorso professionale, ma anche una propensione personale verso questi ambiti”.

Cosa si aspetta da questa edizione di Irresistibile PIWI e quale messaggio le piacerebbe arrivasse ai cittadini e ai visitatori che parteciperanno?

“Mi aspetto un avvicinamento sia da parte del mondo produttivo sia da parte dei consumatori verso questi vitigni, che non sono qualcosa di estraneo rispetto alle varietà tradizionalmente coltivate e conosciute. Al contrario, si integrano perfettamente nel panorama viticolo attuale e lo arricchiscono, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. Quindi il messaggio che vorrei arrivasse ai cittadini di Lazise e ai visitatori della fiera è che ci sono oggi possibilità concrete e naturali per ottenere risultati di alto livello con pratiche molto più ecologiche rispetto a quelle attuali. Vorrei però rivolgerne uno anche a chi ha il compito di prendere decisioni in ambito tecnico e politico, specialmente per quanto riguarda le denominazioni di origine – anche quelle più popolari. Perché oggi c’è ancora molta resistenza all’introduzione dei PIWI”.

Il programma prevede una grande degustazione di vini PIWI aperta al pubblico, la presenza di 43 cantine italiane e 10 internazionali e una conferenza di approfondimento tecnico-scientifico – lunedì 28 aprile – coordinata dalla giornalista e agronoma Alessandra Biondi Bartolini, con la partecipazione di esperti, ricercatori e professionisti del settore.

Lazise è pronta ad accogliere chi vive il vino non solo come piacere, ma come gesto consapevole e collettivo.