Presentato martedì 27 giugno, ad Alba, il volume “Il farmacista di Via Maestra” che racconta la storia di amministratore pubblico di Giacomo Oddero. Una storia che vale la pena di essere raccontata con l’attenzione e con la partecipazione di chi Giacomo Oddero lo conosce da sempre: la presentazione della biografia di uno tra i personaggi più influenti per lo sviluppo della Provincia di Cuneo passa attraverso la voce di amici e conoscenti che, ognuno con il proprio stile e le proprie memorie, ricordano frammenti più o meno noti della vita istituzionale di un amministratore pubblico tenace e lungimirante.
Apre l’incontro il Sindaco di Alba, Maurizio Marello, che parla di Giacomo Oddero come di una figura di riferimento per la propria generazione. Sergio Soave, ex docente di Storia Contemporanea all’Università di Torino, Presidente dell’Istituto Storico della resistenza del Cuneese e Presidente della Cassa di Risparmio di Savigliano, prende la parola per primo. Sua è la firma della prefazione al volume “Giacomo Oddero – Il Farmacista di Via Maestra” e il personaggio che tratteggia è quello di un Giacomo Oddero centrocampista. “Una vita spesa a segnare passaggi, traiettorie e percorsi” – dice Soave – “In centrocampo ci sono i mediani, coloro che conducono il gioco; e questo è stato il ruolo politico di Giacomo Oddero. La sua parabola pubblica ha inizio nella sua farmacia in Via Maestra ad Alba dove, insieme al socio Degiacomi, spendeva molte energie a confrontarsi su temi politici, convinto che questo territorio, allora tormentato e difficile, avesse potenzialità che più tardi ha dimostrato in pieno”.
La parola passa poi allo storico e scrittore Attilio Ianniello, autore del volume, il quale descrive la difficoltà di elaborare e sintetizzare, in poco più di cento pagine, una biografia pubblica ricca e intensa: “E’ un libro che mi è caro, la cui genesi è familiare: le figlie del dott. Oddero mi hanno chiesto di ricomporre la storia del loro papà, che io avevo conosciuto qualche anno fa. In molti pomeriggi trascorsi insieme, il dott. Oddero mi ha raccontato brani della propria vita. Come ho scritto nella premessa all’opera, sono stato colpito dalla sua umiltà, vera, che gli ha permesso di incontrare grandi personalità politiche e persone semplici, rimanendo fedele alla sua terra e alle sue radici”.
Interviene poi Armando Gambera, cittadino di La Morra, membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’ONAF (Associazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), di cui il dott. Oddero è Presidente Onorario. Il suo racconto tratteggia in modo preciso e coinvolgente il rapporto di Oddero con il suo paese natale, La Morra; con il mondo del vino, che conosce bene perché proprietario di una delle più storiche e blasonate aziende vinicole produttrici di Barolo DOCG, la Oddero Poderi e Cantine; con il mondo dell’agricoltura e poi dell’amministrazione pubblica. “Giacomo Oddero è stato il fondatore dell’ONAF, che tra due anni festeggerà i 30 anni d’età. La sua scuola è stata di importanza fondamentale per la valorizzazione della produzione casearia piemontese, e oggi l’ONAF ha delegazioni presenti in tutta Italia”.
Claudio Puppione, giornalista, caporedattore del magazine settimanale Idea, delinea l’immagine politica e istituzionale di Giacomo Oddero: Sindaco di La Morra, Assessore Provinciale a Cuneo, Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dell’Acquedotto delle Langhe. Dice Puppione: “Abbiamo avuto la fortuna di avere una classe dirigente concreta e lungimirante, di cui Giacomo Oddero è un esempio chiarissimo. Pensava di essere più utile rimanendo a lavorare nella Granda che non facendo carriera nelle alte sfere della politica; e qui torna con grande chiarezza uno dei suoi tratti distintivi: l’umiltà”.
Da ultimo, chiudono l’incontro le parole dello stesso Giacomo Oddero: “I risultati che siamo riusciti a realizzare sono sempre stati il frutto di un lavoro collettivo, nato dall’ascolto dei bisogni della gente e da una ricerca corale delle soluzioni. Dopo due generazioni di impegni e sacrificio, infatti, la provincia di Cuneo è oggi indicata da molti come un modello. È stato, questo, un lungo cammino che non ho compiuto da solo; e ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato. Devo alla mia famiglia, che mi ha permesso di superare delusioni e difficoltà, molti di questi risultati. Il messaggio che vorrei trasmettere è rivolto alle nuove generazioni, che hanno ancora bisogno di noi, del nostro esempio e del nostro incitamento; e noi, d’altro canto, vorremmo ancora da loro un po’ di riconoscenza e, ogni tanto, un sorriso”.