Il catarratto, un vitigno antico ancora tutto da valorizzare

02/01/2019

All’ultima edizione di Taormina Gourmet – appuntamento autunnale ricco di cooking show, masterclass, conferenze e degustazioni di vini e birre artigianali – si è molto parlato del Catarratto, un vitigno antico ma ancora tutto da valorizzare. Vite a bacca bianca dalla straordinaria versatilità, in passato veniva utilizzata soprattutto come uva da taglio destinata alle aziende del Nord Italia e, dopo la certificazione negli anni Settanta della DOC Alcamo, accompagnata a diverse varietà (Ansonica o Inzolia, Grillo, Grecanico, Chardonnay, Muller Thurgau, Sauvignon) per la produzione delle tipologie Bianco, Bianco Spumante e Vendemmia Tardiva. Oggi però un gruppo di giovani produttori vorrebbe modificare il disciplinare per riportare la denominazione al Classico Catarratto in purezza e farlo diventare un vino di punta .

"Come Dioniso il Catarratto muore e poi rinasce. Inizialmente infatti è stato un ‘incompreso’. Ha un parente nobile, il Mantonico, il cui nome significa ‘colui che vede il futuro’. Il Catarratto è, infatti, profetico. Bisogna cancellare la ‘vecchia faccia’ di questo vitigno e ricominciare da zero come l’Araba Fenice che rinasce dalle proprie ceneri". Così il Professor Attilio Scienza ha elogiato questo vitigno, a rafforzare le parole del Sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, che è intervenuto a Taormina rilanciando il progetto dell’Enoteca Regionale della Sicilia Occidentale ad Alcamo e della Sicilia Orientale a Castiglione di Sicilia  (finanziato con legge regionale una decina di anni fa, ma poi arenatosi), della valorizzazione del Catarratto e del potenziamento del turismo enogastronomico legato al territorio.

La partnership con Taormina Gourmet, con l’avallo dell’ assessorato siciliano alle Attività Produttive – dice Surdiparte da un’idea e un progetto su cui ormai stiamo lavorando da mesi. Stiamo toccando con mano l’aumento della qualità delle nostre produzioni a base Catarratto. Siamo scesi in campo, insieme ai diversi portatori di interesse locali, per fare di Alcamo un punto di riferimento per le produzioni di eccellenza. L’enoteca Regionale può diventare fulcro delle iniziative per il nostro territorio, la vetrina delle nostre eccellenze, unitamente a quelle del vasto e ricco territorio della Sicilia Occidentale. La politica in questo contesto sta facendo la sua parte;  accompagnando e facilitando il processo che nasce e si compie dal basso". In questi giorni, sulla pagina web ufficiale del Comune di Alcamo, è stato pubblicato l’invito, rivolto a tutti gli stakeolder, a manifestare interesse per la partecipazione all’atto costitutivo dell’Associazione denominata “Enoteca Regionale della Sicilia Occidentale”: tappa fondamentale di questo processo volto alla costruzione di un sistema territoriale ben organizzato attorno alla “risorsa vino”.

Si è parlato anche dell’importanza di costituire il Consorzio di Tutela dell’Alcamo Doc, della Strada del Vino Alcamo Doc e dell’opportunità di stilare un manifesto di qualità con la definizione dei requisiti necessari per chi voglia comunicare il territorio nel migliore dei modi e del marchio "Alcamo buona", un claim che rappresenti una precisa identità e riconoscibilità alle eccellenze enogastronomiche – ma non solo – che identificano il genius loci di quest’area del trapanese.

 

Nel 1972 al Bianco d’Alcamo è stata riconosciuta la denominazione di origine controllata, recentemente estesa anche a vini rossi, rosati e spumanti. Il vitigno di base è il Catarratto bianco comune e/o lucido, con l’eventuale aggiunta di Damaschino, Grecanico e Trebbiano. La sua area di produzione, fortemente caratterizzato dalla straordinaria geometria dei vigneti a "spalliera o a tendone",  ricade in alcune zone selezionate delle province di Trapani e Palermo. Il vino ha colore giallo paglierino chiaro, con riflessi verdi; sapore secco, fresco, con sentore fruttato; odore delicato con un leggero aroma dell’uva di origine e una gradazione alcolica compresa tra gli 11,5° e i 13,5°. È il bianco più diffuso in Sicilia perché usato sia per la produzione di altri vini come il Marsala, sia come accompagnamento da pasto, ideale in abbinamento con antipasti e pesce.

 

Le cantine "aperte" e le aziende vitivinicole presenti nel territorio dell’Alcamo Doc offrono all’enoturista che desidera trascorrere una vacanza all’insegna del vino d’autore un’accoglienza a 360 gradi rivolta alla valorizzazione del territorio e del suo patrimonio enogastronomico, in una full-immersion tra bottiglie, degustazioni, prodotti tipici e manifestazioni enogastronomiche:

Cantina Sociale "S. Antonio"

C/da Bosco Falconeria Partitico (PA) – tel. 091/8789001-091/8789350

Tenute Rapitalà S.P.A.

C/da Rapitalà Camporeale (PA) tel. 0924/37233

Azienda Agricola Spadafora

C/da Virzì (PA) – tel. 091/514952

Azienda Agricola Tarantola Dei Conti Testa

C/da Tarantola Alcamo (TP) – tel. 3292713073

Cantina Sociale Fiumefreddo

C/da Coda Di Volpe Alcamo (TP) – tel. 0924/24547

Cantina Sociale San Francesco Di Paola

C/da Fegotto SS 113 Km 336 Alcamo (TP) – tel. 0924/22250

Enologica Cassarà s.r.l.

C/da Fiume SS 113 Km 335,300 Alcamo (TP) – tel. 0924 502911

Cantina Sociale Kàggera

C/da Kàggera (Bivio Segesta) SS 113 Km 343 Calatafimi (TP) – tel. 0924/951490

Cantina Sociale Condor

C/da San Carlo SS113 Partinico (PA) – tel. 091/8903456

Azienda Vesco – "Rallo" S.P.A.

Via V. Florio, 2 Marsala – tel. 0923 721633

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