Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.
Nella Regione Trentino-Aldo Adige è possibile individuare quattro enoregioni: Valdadige Trentina, Valdadige Altoatesina, Valli Laterali del Trentino, Valli Laterali Altoatesine.
VALLI LATERALI ALTOATESINE
La fine degli anni Ottanta ha visto il rinnovamento della viticoltura altoatesina e l’interesse dei produttori si è concentrato sulle uve bianche tanto che oggi, sebbene la quantità di vino rosso rappresenti la maggior parte della produzione, l’immagine vinicola dell’Alto Adige è legata ai profumati ed eleganti vini bianchi di qualità. Nella Valle Isarco, che si allunga dall’area a nord di Bolzano fino a Bressanone, prevalgono i vitigni bianchi come sylvaner, kerner, riesling, veltiner e muller thurgau, ma è importante anche la presenza della schiava, la varietà a bacca rossa più coltivata (60%) nonostante i vini che se ne ricavano siano meno conosciuti fuori zona. Mentre nella Val Venosta, dalla scarse precipitazioni, predominano riesling, pinot bianco e muller thurgau tra i bianchi, schiava e pinot nero tra i rossi. La Strada del vino dell’Alto Adige, uno dei percorsi del vino più antichi in Italia, tocca sedici comuni attraversando panorami indimenticabili, sentieri enologici e itinerari naturalistici, percorribili anche in bici.
Vini locali. Tra i vini della doc Alto Adige i più noti sono forse quelli a base di traminer aromatico, dalla grande esuberanza olfattiva accentuata soprattutto dalle vendemmie tardive, ottimi con crostacei, piatti al curry, patè di fegato d’oca e gorgonzola, ma anche come aperitivi o vini da dessert. Dalla schiava si ottiene il Santa Maddalena, fruttato con note di viola, asciutto e morbido, lievemente acido,le cui diverse varietà armonizzano con i piatti più vari della cucina locale, dallo spuntino a base di speck fino all’intero pasto. La doc Valdadige, condivisa con il Trentino, conta vini bianchi, rosati e rossi da tutto pasto, ottenuti dai vitigni di pinot bianco, chardonnay, pinot grigio, schiava, enantio e casetta. Il Bianco è ideale con antipasti, minestre in brodo, piatti di pesce; il Rosato con riso e piselli, carni bianche, formaggi molli; il Rosso con minestre asciutte e carni bianche; il Pinot grigio con seppie in gratella, rane, formaggi delicati; lo Schiava con salumi, paste asciutte, carni bianche, formaggi semiduri.
Piatti e prodotti tipici. Ricordiamo, tra i numerosi prodotti tutelati dal marchio “Qualità Alto Adige”, le varietà tipiche di pane (schüttelbrot – pane di segale croccante, vinschger paarl – pagnotta venostana in coppia, pusterer breatl – pagnotta pusterese, pane alla segale, vorschlag – segalini, pane bianco, pane alla frutta, zelten e zelten contadino), i piccoli frutti (fragole e lamponi) coltivati a pieno campo e a quote elevate con metodi di agricoltura integrata, il latte, il miele, le confetture, lo strudel di mele, le birre fresche artigianali, l’aromatica grappa prodotta esclusivamente con vinacce locali. Nei ristoranti della zona sono molto apprezzati i tirtlen (ampi e rotondi tortelli riempiti di crauti o con ricotta e patate), i canederli (knödel), i ravioli della Val Punteria, i ravioli di magro (schlutzkrapflen) con farina di segale e spinaci, la carne affumicata o gli strauben accompagnati da marmellata di mirtilli rossi, i kaiserschmarrn (sorta di omelettes farcite di mele o di mirtilli freschi), i krapfen e, per finire, un grappolo di schiava, che è anche una pregiata uva da tavola nota con il nome di "uva di cura di Merano". (di Alessandra Calzecchi Onesti)
DENOMINAZIONI
DOC: Alto Adige o dell’Alto Adige (interregionale Veneto), Valdadige (interregionale con il Veneto)
IGT: Mitterberg, Vigneti delle Dolomiti (interregionale con il Veneto)