Enoregioni italiane: Ionio Meridionale

17/01/2018

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione  Calabria è possibile individuare tre enoregioni: Cosentino e Fascia Tirrenica, Crotonese Ionico, Ionio Meridionale.

 

IONIO MERIDIONALE

Contrafforti rocciosi e colline di media altura, lunghi arenili di sabbia bianca, fiumare, borghi montani e santuari: è la Riviera dei gelsomini che prende il nome dalla profumatissima coltivazione, tradizionalmente diffusa in tutta la provincia di Reggio Calabria ma in particolar modo in questo tratto di costa del basso Ionio tra Punta Stilo e Capo Spartivento, dove l’aria il gelsomino se la contende con la fragranza delle zagare, del bergamotto e degli eucalipti. Il litorale è scelto dalle tartarughe marine  Caretta Caretta  per la loro nidificazione. La parte montuosa è ricoperta da boschi di faggio, leccio, castagno e dalla tipica macchia mediterranea. Scendendo verso la collina la coltivazione prevalente è quella di uliveti, vigneti e frutteti, mentre nella parte pianeggiante prevalgono gli agrumeti. Consigliati, in Aspromonte, gli itinerari della fiumara Amendolea nell’area Grecanica. La produzione vinicola, circoscritta ai rilievi collinari e argillosi del versante orientale della catena delle Serre e ai brulli e ripidi versanti dell’Aspromonte nel territorio di Bianco, era già molto sviluppata ai tempi della Magna Graecia e poi nel periodo bizantino, come testimoniano nella zona di Ferruzzano, Bruzzano, Caraffa, S. Agata e Casignana, le centinaia di  palmenti (le antiche vasche per la pigiatura dell’uva scavate nella roccia) spesso contrassegnati da croci bizantine,  giustinianee e armene. 

Vini locali. La Strada del Vino e dei Sapori della Locride e la Strada del Vino e dei prodotti tipici del Mediterraneo congiungono un lungo tratto della costa ionica della Locride ai paesi interni che si arrampicano verso l’Aspromonte, caratterizzati dalla presenza di due denominazioni di nicchia. Nel secolo scorso la fama dell’area di provenienza della doc Bivongi, che prende il nome dall’omonimo Comune, era legata alle persone specializzate nell’arte della coltivazione della vite (potatori, innestatori nonché i "maestri" della preparazione del vino), alla produzione di vini robusti  e ai passiti, unici e apprezzati in tutto il comprensorio. Oggi dalle uve da uve gaglioppo, greco nero, nocera, calabrese e castiglione si ricavano un Rosso (anche Riserva e Novello), molto apprezzato per il suo gusto rotondo creato da una equilibrata presenza di glicerina e da una alcolicità contenuta, e un Rosato (vinoso,  asciutto, gradevolmente fruttato). Il Bianco è a base di greco b., montonico b. (da soli o congiuntamente a malvasia b. e ansonica) con una percentuale di guardavalle che conferisce corpo e complessità aromatica al vino. Il raro Greco di Bianco doc è un  passito ricavato da uve (per almeno il 95% di greco b.) che, prima di essere spremute, vengono appassite al sole direttamente sulla pianta oppure su graticci di canne, essiccatoi o bianche rocce roventi, dove subiscono una riduzione che può raggiungere anche un terzo del peso. Il risultato finale ha colore giallo ambrato, profumo di zagara, confettura d’albicocca, miele e arancia candita, sapore dolce,  morbido  e avvolgente, di stoffa elegante e sostenuta. Da fine pasto e da meditazione, è il compagno ideale per formaggi piccanti, pasticceria secca, dolci a base di pasta di mandorle e dessert molto strutturati.

Prodotti tipici. Semplice e austera, dai sapori aspri e decisi che risalgono all’antica civiltà magno-greca, la gastronomia calabra è stata fortemente influenzata nel corso dei secoli dalle abitudini alimentari dei vari popoli che l’hanno abitata (greci, albanesi, latini, normanni, spagnoli) e dalle regioni limitrofe. Tra le eccellenze del territorio: i germogli di pungitopo sottolio, il peperoncino piccante  rinomato in tutta la Regione, la clementina di Calabria igp, i formaggi (caprino dell’Aspromonte e della Limina,  caciocavallo di Ciminà, caciotta di Cirella, pecorino della Locride) e la n’duja, salume cremoso e piccante ottenuto dagli scarti della lavorazione del maiale, da spalmare su bruschette calde o utilizzare come condimento per la pasta. Il bergamotto, agrume tipico della fascia costiera da Scilla a Roccella Jonica dove fruttifica grazie a condizioni pedo-climatiche ottimali e irripetibili, è una pianta rustica, dai fiori bianchi a grappoli e frutti ovoidali color crema dai quali si estrae l’essenza, ingrediente fondamentale di molti prodotti di profumeria, liquoristica e pasticceria. Merita un assaggio anche l’olio extravergine di oliva della Locride, ottenuto dalla locale cultivar grossa di Gerace, fortemente aromatico e dal colore variabile dal verde scuro al giallo oro. Tra i piatti della cucina tradizionale troviamo i maccheroni al ragù di maiale, cavatelli di grano duro (fatti in casa col ferretto) al sugo di capretto,  linguine al sugo di pesce, pasta e fagioli, stufato di capretto con olive  nere e capperi, agnello arrosto con le patate e le dolci cipolle di Tropea, frittelle di bianco mangiare (cioè di “neonata” di pesce azzurro), pesce stocco (stoccafisso) con olive e patate, involtini di pescespada, surici fritti, pane con la giuggiulena (semi di sesamo), melanzane imbottite, peperonata, la sguta pasquale (pane dolce con incastonate all’interno una o più uova intere), i sanmartini (biscotti natalizi preparati con fichi secchi, spezie e agrumi), pignolate, cicerata, copete e il torrone gelato di Reggio Calabria: né torrone né gelato, è un ricco impasto ricoperto di glassa al cioccolato di pezzi di cedro, arancia e mandarino canditi mescolati a mandorle tritate e zucchero fondente di vari colori. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

DENOMINAZIONI:

DOC: Bivongi, Greco di Bianco 

IGT: Calabria, Locride, Palizzi

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