Diamo il benvenuto al Comune di Durazzano

21/06/2019

L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Durazzano, in provincia di Benevento. 

L’origine del nome sembrerebbe derivare dal primitivo Oraczanum che, insieme al termine Durazzano per la sua flessione aggettivale, pare sia nato da un antico possesso prediale. Durazzano rappresenta la finestra del Sannio sul casertano e napoletano. Il paese è infatti situato al centro di una vallata tra due monti: il Longano (579 m) ed il Burrano (756 m), collegati al ponente dal Monte Airola (478 m). I tre costituiscono un emiciclo che va a chiudersi nella gola di tagliola. Il nome della gola è legato al fatto che, come sostiene uno storico locale, dall’interpretazione degli scritti di Tito Livio si rileva che presso la strettoia si avvenuta l’imboscata dei Sanniti ai Romani. A questi, poi, fu imposto ad Arpaia il gioco scherno conosciuto come Forche Caudine. Le sue origini sono discusse, anche se la sua conformazione fa supporre che qui sia da ubicare la località Orbitanium. La sua significatività storica inizia nel 1749, quando diviene Terra Regia ed elevata da Carlo III di Borbone come uno dei nove siti regali con un governatore ed un tribunale regio. Dal 1809 al 1816 Durazzano fu Capoluogo di circondario nel distretto di Nola. I suoi confini comprendevano i territori di Cervino, Forchia, Messercola e Valle di Maddaloni. Tornati i Borboni a Napoli, per punire la cittadina che aveva dato i natali a tal Nicola Mazzola, fervente sostenitore della Repubblica e dei francesi, Durazzano fu declassata perdendo, sia i territori ed i titoli amministrativi riconosciutogli, più vicina a Sant’Agata dé Goti. Da questa riconquistò l’indipendenza nel 1860 quando, inoltre, passò dalla Provincia di Caserta a quella di Benevento.

Negli anni l’economia di Durazzano è riuscita a trovare un buon equilibrio tra agricoltura, artigianato e servizi. Nel settore agricolo spicca soprattutto la produzione di uva fragola, ma importante è anche quella dell’olio, delle ciliegie e delle noci. Rimanendo nel settore, apprezzate sono le produzioni artigianali di salsicce, taralli (detti anche “brennole”), pane ed un particolare biscotto, morbido, chiamato ancinetto. Nel settore dei servizi è sviluppata soprattutto la ristorazione, che va da quell’agrituristica fino a quella di lusso, riuscendo così a soddisfare tutti i palati e le tasche. Negli ultimi anni si è sviluppata, nel settore artigianale, la lavorazione di ceramiche. Ancora resiste quello che un tempo era definibile come cavallo di battaglia della nostra economia: la produzione tessile. E naturalmente i vini, come la Doc Falanghina del Sannio e le Igt Sannio, Benventano e Campania.

Tra i monumenti e luoghi d’interesse ricordiamo:

·       Ponte della Valle di Durazzano: secondo ponte dell’Acquedotto Carolino, che conduce le acque alla cascata della Reggia di Caserta, inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.

·       Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli

·       Chiesa di Sant’Erasmo

·       Chiesa di Santa Maria Capocasale

·       Chiesa di San Rocco: Fu eretta nel 1656 come ex voto per la fine delle feste. E’ costituita da una sola navata coperta con volta a botte. Il piccolo edificio religioso, situato all’incrocio di due strade ed inglobato nella cortina di edifici, e rappresentava una sorta di porta d’ingresso. Restaurata di recente.

·       Chiesa di San Giacomo

·       Chiesetta del Grottone

·       Chiesa dell’Annunziata

·       Chiesa di Sant’Angelo: la piccola costruzione, ai piedi del monte Longano, si trova in posizione isolata rispetto ai nuclei storici. La chiesa, le cui prime notizie risalgono al 1521, è dedicata all’Arcangelo Michele il cui culto era già praticato sulla vetta del monte Longano dove sorgeva una costruzione (presumibilmente di origine longobarda edificata sulle rovine di un tempietto Romano) della quale attualmente è possibile vedere solo tracce dell’impianto

·       Castello medievale quadriturrito

·       Resti di antica villa romana