Diamo il benvenuto al Comune di Cavallirio

16/02/2024

L’Associazione Nazionale Città del Vino dà il benvenuto al Comune di Cavallirio (NO) che va ad aggiungersi alle Città del Vino della Regione Piemonte.

In regione Suloro di Cavallirio fu trovata nel secolo scorso un’ara votiva romana dedicata a Mercurio lucrorum potenti e alle Matrone, trasferita poi a Cavaglietto in casa Maggiotti (ora Municipio, dove è ancora visibile). Anche il nome di Cavallirio è stato ricondotto tradizionalmente a quello del cavallo, animale che perciò figura sullo stemma comunale. Alcuni studiosi ipotizzano che l’origine del nome, risalga a Curticella de cavalli regis, citato nel diploma di Corrado II (1025) per il Vescovo di Novara e che si trattasse di una località in cui si allevavano “i cavalli del Re” (ossia dei sovrani barbarici), anche per la presenza della località Stoccada (dal germanico Studegarde ovvero recinto per cavalli). Il villaggio nel 1028 fu confiscato da Corrado il Salico ai sostenitori dello sconfitto re Arduino e assegnato al Vescovo di Novara Pietro III, passò poi ai Marchesi di Romagnano nel 1163, come è testimoniato dal diploma di Federico I in cui è citato come “villa Cavaler”. Dal 1407 fu feudo dei Barbavara, discendenti dei Conti di Castello, poi unito al Marchesato di Romagnano nel 1441. Dopo alterne vicende e altrettanti cambi di proprietà, l’imperatore Carlo V provvide a infeudare Cavallirio, insieme a Borgomanero, Biandrate, Ghemme e Carpignano al cardinale Mercurino Arborio di Gattinara con atto 19 maggio 1529. Passato al nipote Giorgio, per lascito testamentario, alla sua morte la successione venne contestata e i Marchesi di Romagnano ne riottennero il possesso. Il territorio subì ulteriori cambi di possessori, tra cui il cardinale Carlo Borromeo, finché nel 1585 il feudo di Romagnano (e quindi anche Cavallirio) fu devoluto alla Corona di Spagna, che, smembrandolo della Colma e di San Germano Vercellese, lo diede in vendita il 17 maggio 1588 a Giovanni Battista Serbelloni. Questa famiglia ne rimase in possesso sino al 1802.

 

 

 

(foto e fonti di www.comune.cavallirio.novara.it)