L’ Associazione Nazionale Città del Vino dà il benvenuto al Comune di Cavaglio D’Agogna in provincia di Novara.
Piccolo paese situato a sud di Borgomanero sulle rive del torrente Agogna, Cavaglio fu citato per la prima volta in una carta del 1030. Seguì il destino di molte località del circondario: fu, infatti, proprietà del Comitato di Pombia, per poi passare ai conti di Biandrate. In seguito entrò a far parte del feudo di Momo, che lo cedette ai Casati nel 1466. Nel 1534 divenne possedimento della famiglia Visconti, signori di Fontaneto. Oggi è un fiorente centro dedito all’agricoltura (vite, mais), all’industria e all’artigianato.
La parrocchiale, dedicata a San Mamante, si trova nel centro dell’abitato. Fu costruita nella prima metà del Settecento sui resti di un edificio religioso già esistente nei primi anni del Trecento. Della struttura originale si è conservata parte del campanile, che si presenta a forma quadrangolare, costruito in blocchi di pietra e suddiviso con tre specchiature; la cella campanaria, è stata aggiunta in seguito. Nel coro della chiesa, si può ammirare un pregevole dipinto del 1726, eseguito da Lorenzo Peracino, raffigurante il martirio di San Mamante.
Al contrario della chiesa di Sant’Ambrogio, due antichi oratori sono ben conservati. L’oratorio di San Rocco, situato nel centro del paese, fu eretto nel 1631 dalla comunità cavagliese come ringraziamento per essere stata risparmiata dalla peste. L’oratorio della Madonna della Neve, ubicato sulla strada che conduce a Fontaneto, è una “cappellula parva” del XVI secolo, dedicata in origine alla Madonna delle Grazie: sull’altare maggiore si può ammirare un affresco raffigurante la Madonna seduta in trono con Bambino. Importante è ricordare che le chiese di Sant’Ambrogio e di San Mamante erano sotto la giurisdizione dell’antica capopieve di San Genesio in Suno.