Diamo il benvenuto a Todi

07/09/2020

L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Todi (PG). Numerose sono le ipotesi circa l’origine della città, ma una leggenda narra che Todi sia sorta per volere dei Veii Umbri, una popolazione che viveva nella Valle del fiume Tevere; infatti mentre erano già stati iniziati i lavori per la costruzione della città sulle rive del fiume ecco che un’aquila arrivò mentre gli uomini stavano desinando e portò via con gli artigli la tovaglia trascinandola sul punto più alto del colle. Gli abitanti della Valle pensarono che ciò fosse un segno del destino e costruirono così la città di Todi sul colle. Anche l’origine del nome sembra essere incerta, ma molti lo fanno risalire al nome “Tutere” che significa confine ed infatti Todi dalla sua posizione domina la valle del Tevere e confina con l’antico territorio degli Etruschi. La storia vuole che invece Todi sia stata costruita dagli Etruschi tra il III e il I secolo a.C ed è in quest’epoca che viene costruita la prima grande cerchia di mura che racchiude la città. Nel I secolo a.C. Todi diventa Municipio Romano e della civiltà romana rimangono ancora alcuni resti come le imponenti Cisterne Romane scoperte recentemente sotto la Piazza del Popolo. Nel Medioevo la città assume l’aspetto tipico di un castello ed è controllata da potenti feudatari quali i conti Arnolfi, i conti di Montemarte e gli Atti. Nel 760 il Re dei Longobardi, Desiderio, e Papa Paolo I concordano i confini del territorio di Todi sul versante del Ducato di Spoleto. Dopo l’anno mille la città di Todi prospera e si espande e tornano a rifiorire tutte le attività commerciali ed artigianali e diventa libero Comune dai primi anni del XII secolo. Il 1236 vede la nascita di uno dei più illustri cittadini: Jacopone, discendente di una famiglia nobile. Fu un importante uomo di legge, ma a 32 anni, dopo un episodio che lo toccò interiormente si convertì e cominciò a condurre una vita povera e monastica. Dell’opera letteraria di Jacopone si ricordano soprattutto le “laudi” nelle quali egli esprime soprattutto il senso di distacco tra la condizione umana e la figura di Dio. Dagli inizi del XIV secolo inizia un periodo di lenta, ma continua decadenza. Successivamente, anche grazie al Vescovo Angelo Cesi la città di Todi subisce un nuovo impulso e torna a rifiorire; infatti sotto la sua guida vengono effettuati importanti lavori urbanistici ed architettonici quali la costruzione della Fontana della Rua o Cesia, della Chiesa del Crocifisso e del Tempio della Consolazione completato dopo la sua morte. (fonte: http://www.todi.net/index.htm)

Tra le tante bellezze storiche della città: il Duomo, Piazza del Popolo, le Cisterne Romane sotto Piazza del Popolo, Museo Lapidario, Piazza Garibaldi, Tempio San Fortunato, Monastero delle Lucrezie, Chiesa di San Carlo o Sant’Ilario, Fontane di Scannabecco, Nicchioni Romani, Santa Maria in Camuccia, Chiesa e Convento di Montesanto, Tempio di Santa Maria della Consolazione, Todi sotterranea, Rione Borgo e Rione Nidola. Tra le occasioni per una visita: Disfida di San Fortunato, Iubel Le Giornate di Jacopone da Todi,  Todi Festival e Todi Fiorita.

La DOC Todi è stata creata per dare la giusta valorizzazione ad una delle porzioni territoriali più vocate all’interno della pre-esistente zona DOC Colli Martani. Importante anche l’aspetto “culturale” dell’operazione, che va a valorizzare una tradizione antica di secoli abbinando uno dei prodotti agricoli più antichi e nobili, il vino appunto, con un territorio di per sé testimone di secoli di storia: ricordiamo, una per tutte, la citazione dalla “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio che, nell’anno 50 D.C. ca.  scriveva, a proposito del vino ‘Greco’: ‘Peculiaris est tudernis’ (Tuder era l’antico nome di Todi).