Diamo il benvenuto a S. Stefano Belbo

27/11/2019

L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo. Situato sulle rive del torrente Belbo, affluente del fiume Tanaro, il paese è noto principalmente per la produzione vinicola e per aver dato i natali allo scrittore Cesare Pavese, che dedicò vari scritti a questi luoghi di origine.

Santo Stefano Belbo nacque nell’alto Medioevo sulla collina di Santa Liberata, popolarmente chiamata Santa Libera, nella località dove ancora oggi sono visibili un’antica torre medioevale, rovinata in molte sue parti, ed i pochi resti del coevo castello feudale. Per sfuggire alle devastazioni prima dei barbari e poi dei saraceni in quella località si rifugiarono gli abitanti di un villaggio – abitato in origine da gente del popolo dei Liguri – situato nell’area oggi occupata da ciò che rimane dell’antica abbazia di San Gaudenzio e sede in epoca romana di un villaggio di nome Favrega o Faurega (dal latino Fabrica)… Dopo il Mille nel borgo sulla collina alla primitiva palizzata lignea alto medioevale si andò sostituendo una cinta muraria di notevoli proporzioni, circondata da un fossato, all’interno della quale nel corso del XIII secolo i marchesi di Busca, signori di Santo Stefano, costruirono un castello dove prima sorgeva un più modesto fabbricato, forse una casaforte, con accanto una torre con funzioni di vedetta più che di difesa… Nel 1802 Napoleone Bonaparte annesse il Piemonte alla Francia e Santo Stefano divenne un cantone della Repubblica Francese nel circondario di Acqui che faceva parte del dipartimento detto del Tanaro o di Montenotte, con Savona sede della prefettura.  Risale a quell’anno l’istituzione delle feste di San Rocco, il santo che era diventato patrono del paese intorno alla metà del XVII secolo, verosimilmente qualche tempo dopo il 1631, anno nel quale Santo Stefano venne colpito da un’epidemia di peste… Gli Statuti: Vanno sotto il nome di Statuti quel complesso di norme legislative che nel Medioevo regolavano la vita del Comune, espressione di tradizioni che si erano conservate attraverso i secoli. A Santo Stefano gli Statuti furono redatti alla fine del XIII o all’inizio del XIV secolo, risultato della raccolta in un testo, scritto senza un ordine preciso, di antiche consuetudini locali fino a quel momento trasmesse oralmente. Constano di 296 capitoli e coprono un periodo storico compreso tra il 1319, anno della prima delle tredici addizioni, cioè aggiunte, ed il 1532. Degli Statuti esiste nell’archivio storico del Comune una copia manoscritta su carta pergamena risalente alla fine del XV secolo, mancante di diverse parti, ed un’edizione a stampa edita dalla tipografia Virgilio Zangrandi di Asti nel 1612. Attraverso la lettura di quelle norme traspare il paese medioevale, il suo ordinamento amministrativo e giudiziario ed il vissuto quotidiano dei Santostefanesi di allora, i loro diritti e doveri, i divieti, gli obblighi, le incombenze. (fonte: www.santostefanobelbo.it)

Numerosi i motivi di interesse che meritano una visita: l’antica chiesa parrocchiale SS. Giacomo e Cristoforo, la chiesa parrocchiale Santa Margherita (Frazione Valdivilla), l’Abbazia San Gaudenzio, il Monastero San Maurizio, il Santuario Madonna della Neve, Altre cappelle, la Torre medievale, i Luoghi Pavesiani, le Langhe, le peculiarità ambientali, l’enogastronomia e i tanti eventi e manifestazioni