Diamo il benvenuto a Puglianello

04/03/2020

L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Puglianello (BN), nella media valle del Volturno, ai piedi del monte Monaco di Gioia, estrema propaggine del Massiccio del Matese, in affaccio sulla valle Telesina, a sud del fiume Titerno. Chiamato originariamente Pullianellu, la sua etimologia potrebbe avere origine gentilizia, ossia derivare dal nome di famiglia Pullia, a cui si aggiunge il suffisso –anus. Secondo alcuni il nome sarebbe invece legato al vicino monte Pugliano, il colle che si trova alle spalle di Telese Terme. Forse alcuni abitanti di Pugliano si trasferirono nell’attuale paese dove fondarono una “piccola Pugliano”, quindi “Puglianello”.

Citato per la prima volta nel IX secolo e appartenuto originariamente alla signoria dei Pugliano di Alife, il paese fu poi (XV secolo) feudo autonomo sotto i Celano, i Paolella, i Martino des Carles di Teano e successivamente i Guercia di Napoli. Alla fine del Cinquecento contava circa cento abitanti e continuò a spopolarsi tanto che in un atto notarile del 1702 alcuni cittadini di Faicchio dichiaravano che «già prima del contagio del 1656 il detto Castello di Puglianello è stato disabitato dai cittadini, privo di abitanti, di case e di abitazioni». Nell’atto si continua scrivendo che, dato che il paese era disabitato, il tutto era diventato pieno di vegetazione ed erano rimasti in piedi solo pochi edifici: “la casa che si dice del Barone, anche se parte d’essa è sconcia e diruta, le chiese di Santa Maria e di San Giacomo, e la taverna di proprietà del Barone”. Un altro documento che testimonia l’abbandono risale al 1667, quando gli economi della cappella del SS.mo Corpo di Cristo di Puglianello chiesero al vescovo di Cerreto Sannita l’autorizzazione a vendere due campane di proprietà della cappella dato che detta cappella era cadente e che gli abitanti del paese si erano trasferiti altrove. I feudatari, negli anni successivi, chiamarono da altrove coloni che contribuirono a ripopolare il piccolo centro. Nel 1848 venne aggregato come frazione a San Salvatore Telesino e nel 1948 divenne comune autonomo.

Nel centro del piccolo borgo si trova l’antico Castello dei baroni di Puglianello, oggetto nel tempo di diverse ristrutturazioni e attualmente suddiviso in più unità abitative. La pianta è rettangolare, quasi quadrata e ad ognuno dei quattro angoli sono site delle torri cilindriche aventi delle scarpate fino al cornicione. E’ costruito in tufo giallo, materiale di cui è ricca la zona e possiede un antico porticato nel cortile interno. Da visitare anche la Chiesa di San Giacomo, citata per la prima volta nel XIV secolo con il titolo di “Santa Maria Assunta”. Nel 1325 l’arciprete e i chierici pagarono 18 tarì di decime. Nel 1656, a seguito dello spopolamento, le sue rendite furono aggregate alla Cattedrale di Cerreto Sannita. Venne ricostruita dopo il terremoto del 5 giugno 1688 e vi fu portato il culto di San Giacomo che fino ad allora era venerato in una chiesetta crollata. Più recentemente, nel 1966, è stata interamente ricostruita in forme moderne.

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