Diamo il benvenuto a Borgomezzavalle

23/11/2021

L’Associazione dà il benvenuto al Comune di Borgomezzavalle, nella Provincia del Verbano Cusio Ossola (Piemonte). Nato nel 2016 dalla fusione dei comuni contigui di Seppiana e di Viganella, si trova nella zona di produzione della DOC Valli Ossolane e della DOC Piemonte, un’area coperta da terreni generati da antichi depositi fluviali terrazzati e ondulati, in alcuni casi piuttosto declivi. Oltre a Croatina, Merlot e Chardonnay, qui si coltiva il vitigno autoctono chiamato localmente "Prunent", un ecotipo di Nebbiolo. La forma di allevamento a pergola, la “Topia”, con pali di sostegno costituiti dalla pietra ollare (che viene estratta e lavorata dalle montagne ossolane), è parte integrante e caratterizzante del panorama di questo territorio. L’origine etimologica di Seppiana (Silva Plana) rimanda a boschi o selve pianeggianti, anche se in verità la parte pianeggiante del paese è stata a fatica ricavata dagli abitanti sui fianchi della montagna. Durante lo sfruttamento delle miniere del ferro fu popolata dai maestri più benestanti. Nel XI secolo ha inizio la costruzione della chiesa di San Ambrogio mentre il primo ampliamento fu eseguito nel corso del XII e XIII secolo, trasformandola in una costruzione di dimensioni ragguardevoli, vista l’ubicazione e le possibilità del tempo, in grado di accogliere i fedeli dell’intera valle. Fu dal 1571 al 1621 che progressivamente le varie comunità di Antrona, Schieranco e Mezzavalle (Viganella) si separano creando delle proprie parrocchie. Nel corso del ‘500 – ‘600 Seppiana fu colpita, come tutta l’Ossola da una epidemia di peste. Parte della popolazione si spostò sugli alpeggi e molti sopravvissuti fecero voto e diedero contributi che consentirono la trasformazione della cappella di San Rocco in una vera e propria chiesa, ultimata nel 1641. Durante la Seconda Guerra Mondiale Seppiana e i suoi alpeggi sono stati teatro di scontri e dell’organizzazione di movimenti di resistenza all’invasione tedesca culminati nella proclamazione, nel settembre 1944, della Repubblica dell’Ossola. In particolare nella Valle Antrona operò la 83° Brigata Garibaldi che si rese protagonista di coraggiose azioni di guerriglia.

Viganella è il paese centrale della Valle Antrona, una delle vallate alpine piemontesi a confine con la Svizzera, che costituiscono la terra d’Ossola. La cosa che maggiormente colpisce l’occhio del visitatore che raggiunge Viganella, è la bellezza del suo centro storico, aggrappato ad un dosso roccioso compreso tra due piccoli corsi d’acqua, non ancora contaminato da interventi edilizi in odore di modernità. L’architettura rurale è quella tipica di una comunità di minatori e carbonai, quali erano anticamente i suoi abitanti. Le origini della storia del ferro in Piemonte, infatti, non possono prescindere dalla storia di questa Comunità come precisato nel più antico documento, che si riferisce a questa attività e che risale al 21 luglio 1217, in cui il Vescovo di Novara, tale Oldeberto Torneffi, affitta ad un maestro fonditore un forno in Vai Magliasca nel Comune di Viganella. Straordinaria testimonianza storica anche un quadro settecentesco del pittore G. Mattia Borgnis, commissionato quale ex voto dagli uomini di Viganella di ritorno dall’Alta Savoia, dove erano stati ad insegnare il mestiere di minatori e fonditori. La chiesa parrocchiale dedicata a Maria Nascente del 1614 è senza dubbio l’edificio storico di maggior pregio con all’interno sculture e pitture di straordinaria bellezza. Particolarmente rilevante anche l’edificio denominato "Casa Vanni", antica abitazione di uno dei più famosi pittori e scultori locali, così come la torretta medioevale, unica "casa forte" di tutta la Valle Antrona. L’archeologia ha poi origini lontanissime, con grotticelle megalitiche, disposte qua e là su tutto il territorio, incisioni rupestri di origine celtica, portali trilitici quattrocenteschi e i resti di una necropoli romana, dove furono rinvenute olpe e coppe in terracotta e monete bronzee del 156 e 157 d.C. Sei sono le frazioni di Viganella, con altrettanti centri storici degnamente conservati e oratori caratteristici per età e costruzione.

Il Comune è ricco di tradizioni: il gruppo folk che veste gli antichi costumi locali e la corale "I cantori di Viganella" (che ancora cantano il gregoriano classico), la "Candelora" che si celebra il 2 febbraio con la riproposizione della "pescia" (un abete addobbato con prodotti artigianali e gastronomici tipici) e la patronale di S. Maria, l’8 settembre, dove fede e cultura popolare si fondono in una suggestiva festa tradizionale.

Tanti i buoni motivi per una visita. Da vedere: Affresco Alpe Baitone (Sec. XIX), Crocifisso (Sec. XII), Laghetto Alpe della Colma, Antico Edificio Rurale, Edificio Storico con Affresco Madonna Re dei Santi, Chiesa di San Pietro (Sec. XVII), Chiesa Parrocchiale della Natività di Maria Vergine (Sec. XVI), Chiesa Parrocchiale di Sant’Ambrogio (Sec. XI), Oratorio Beata Vergine del Carmelo, Oratorio di S. Antonio (Sec. XVII), Oratorio di San Domenico (Sec. XVII), Oratorio di San Giulio (Sec. XVII), Oratorio di San Giuseppe e Santo Stefano, Oratorio di San Rocco, Oratorio Schieranco (Sec. XVII), Portale ad Arco (Sec. XVIII – XIX), Cappella "Caduti Guerra 1915 – 18",  Cappella "Partigiani di Ornavasso", Cappella d’Arvina, Cappella del Mundù, Cappella del Riale, Cappella della "Madonna del Bisan", Cappella della Madonna Addolorata (Sec. XVI), Cappella della Pace (1945), Cappella della Ramansciuna, Cappella dell’Alpe Alberina,  Cappella dell’Alpe Brigh, Circuito delle Cappelle, Casa Forte (Sec. XVIII), Case con colonnato del 1600, Ex Albergo Raffini (Sec. XIX), Ex Casa per Minatori. Itinerari: "Seppiana – Alpe della Colma", "Seppiana – Alpe San Giacomo", "Seppiana – Testa dei Rossi", La Strada Antronesca, Viganella – Alpe Cavallo, Viganella – Alpe Della Colma.

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