“La terra deve vivere e per vivere deve essere inserita nel sistema economico, un sistema che oggi vede tra le materie prime più preziose proprio l’energia. Finora in Toscana l’oro della terra è sempre stato il vino, che specialmente sulla costa arriva a risultati eccellenti… oggi abbiamo voluto fare un passo in più e legare insieme l’agricoltura tradizionale , il vino e adesso anche l’energia rinnovabile. Il nostro obiettivo è essere un’ impresa agricola contemporanea e propositiva, vogliamo superare il concetto di qualità fine a se stessa e dimostrare che un nuovo equilibrio è possibile, e senza rinunciare alla crescita…”. Così Luigi Malenchini, AD Marchesi Ginori Lisci Srl, spiega il ciclo virtuoso avviato dall’Azienda nel maggio 2010 con l’installazione di un impianto di biogas. Ssituato nella fascia di pianura irrigua in prossimità dei 280 ettari di seminativi ad esso dedicati, è costituito da tre digestori cilindrici in cemento sovrastati ciascuno da un telo verde sotto il quale si raccoglie il biogas. Lo governa un sistema computerizzato che gestisce sia l’ingresso della materia organica che l’emissione finale di biogas, che a ua volta aziona un motore al quale è collegato un generatore di elettricità dal quale si producono ben 5,6 milioni di KWh all’anno di energia rinnovabile. Il mais, il sorgo ed il triticale raccolti negli ettari destinati al funzionamento dell’impianto, nonché i prodotti di scarto dei vigneti (raspi, vinacce etc) vengono stoccati dopo una trinciatura in piccoli pezzi. Giornalmente vengono immessi in precise percentuali dentro il primo silos (fermentatore primario) dove, in assenza di ossigeno ed alla temperatura costante di 42°C, si attivano i batteri anaerobi metanigeni che digeriscono la biomassa immessa e come prodotto del loro metabolismo sviluppano bio-metano. Esaurita questa fase la materia è trasferita nel secondo silos (fermentatore secondario) dove il processo di fermentazione ricomincia con batteri metanigeni più specializzati. Il gas metano prodotto da questi due passaggi viene prima purificato dallo zolfo e subito dopo immesso nel motore che muove il generatore di corrente elettrica. Il calore prodotto dal raffreddamento del motore mantiene la corretta temperatura nei digestori. Il terzo silos, infine, raccoglie il materiale “digestato”, ottimo concime organico per tutte le coltivazioni aziendali, viti comprese. L’energia rinnovabile sviluppata viene utilizzata in parte dall’Azienda e dal borgo di Castello Ginori di Querceto, mentre il rimanente entra nella rete elettrica nazionale e fornisce elettricità a 1280 famiglie. 6 (di Alessandra Calzecchi Onesti)
CANTINE GREEN AD ALTO VALORE AMBIENTALE
UNA SFIDA PER IL FUTURO CHE PER MOLTE AZIENDE ITALIANE È GIÀ REALTÀ
PROGETTI DI VITICOLTURA SOSTENIBILE NEL MONDO E IN ITALIA
“LA CARBON FOOTPRINT DEL VINO”:CANTINA SALCHETODI MONTEPULCIANO (SI)
“LA BIOARCHITETTURA IN CANTINA”: CANTINA LA SERENA DI MONTALCINO (SI)
“COLTIVARE ENERGIA”: MARCHESI GINORI LISCI DI PONTEGINORI (PI)
“MIGLIORE CANTINA GREEN D’ITALIA”: LE CARLINE DI PRAMAGGIORE (VE)
“ARCHITETTURA IN ARMONIA CON LA NATURA: KELLEREI BOZEN”:CANTINA PRODUTTORI BOLZANO (BZ)