Comune famoso per i suoi vitigni che da secoli regalano vini pregiati, quali il Buttafuoco, il Sangue di Giuda, la Bonarda e il Pinot metodo classico.
Le prime citazioni storiche di un borgo a nome “Caneto” risalgono al XII secolo, anche se il suo territorio fa parte di una zona collinare già popolata in remota epoca preistorica da tribù di stirpe ligure. Canneto, o meglio Caneto il 9 febbraio 1198 fu comperato dal nobile Ardengo di Caneto. Passò alla famiglia Gabbi che ne cambiò il nome in Montù de Gabbi. Nel XIV divenne dominio dei Visconti, signori di Pavia, e nel 1525 passò nella mani dei francesi che sconfissero l’ultimo dei Visconti-Sforza. Tra il 1600 ed il 1743 subì il dominio di spagnoli e austriaci. Col trattato di Worms e di Aquisgrana, fu ceduto al Regno di Sardegna di Emanuele III. a Quello che oggi si presenta come un solo Comune, nei secoli precedenti era invece un insieme di comunità distinte. Le attuali frazioni: Beria, Vigalone, Canneto (inteso come l’odierno nucleo capoluogo del comune) e Monteveneroso. Fu solo verso la fine del settecento che queste comunità, ritenute troppo piccole per reggersi da sole, vennero unite a Montù de Gabbi. Il 9 ottobre 1985, in una seduta del Consiglio Comunale, venne proposto al Governo, il cambiamento del nome del Comune, con questa motivazione “ l’unico prodotto delle nostre terre è il vino, conosciuto come vino de Caneto. Il nome di Montù de Gabbi non è conosciuto quale produttore di vini generosi e prelibati” Questo nome per i suoi vini generosi e spumante è conosciuto non solo in Lombardia ma anche in parecchie Città d’Italia e in America, Con un decreto di Umberto I Re d’Italia, dal 1° gennaio 1886 Montù de Gabbi cambiò ufficialmente la sua denominazione in quella di Canneto Pavese.
(foto di Marco Bassi)