Comune di Broni

Sede amministrativa

Piazza Garibaldi 12 27043 Broni (Pavia)

Enti e aziende del territorio

Identikit

Sul sito dell’odierna Broni si trovava probabilmente la località romana citata in due itineraria come Comillomagus, o Cameliomagus, e già abitata dalla tribù Celto-Ligure degli Anamari trascrizioni trascurate di un probabile originario Camillomagus dal ligure Camulo-Magus, dove Camulos sta per la divinità celtica delle battaglie assimilata a Marte in epoca romana e Magus sta per Campo di Marte in lingua celtica[6]; anche se è da taluni identificata con Redavalle, luogo di notevoli ritrovamenti d’epoca romana, le distanze indicate dai suddetti itineraria maggiormente si confanno a Broni.
Nel 1249 giunse a Broni, diretto a Santiago di Compostela, il giovane principe san Contardo d’Este; ammalatosi gravemente, morì a Broni, dove è tuttora sepolto e dove ben presto, anche in seguito ad alcuni prodigi (la leggenda narra che, al momento della sua morte, le campane delle chiese si misero a suonare da sole e attorno al suo corpo si accesero splendenti fiammelle), si creò una intensa devozione verso la sua figura, tanto da farne il santo patrono cittadino.
Indubbiamente Broni fu uno dei capisaldi della potenza pavese, e nel 1290 cadde sotto la diretta signoria della famiglia che aveva allora il predominio in città, i Beccaria. Probabilmente la signoria su Broni finì per essere spartita tra alcune delle linee in cui questa casata si era suddivisa, e ciò rende abbastanza difficile ricostruire esattamente la storia del feudo, che è comunque assai complessa.
Gli Arrigoni, benché feudatari di Broni, non erano grandi possidenti nel comune: massimi proprietari erano invece i Mandelli, feudatari di San Damiano al Colle, mentre nel vicino comune di Vescovera (oggi frazione di Broni) i Gambarana, feudatari di Montesegale, possedevano praticamente l’intero territorio.
In questo periodo Broni continuò a essere un centro importante (all’inizio del XIX secolo contava circa 2 700 abitanti), e sotto i Savoia (che avevano annesso l’Oltrepò nel 1743) fu sede (insieme a Voghera e a Varzi) di uno dei tre cantoni giudiziari in cui l’Oltrepò era stato diviso. Nel territorio dell’attuale comune di Broni esistono alcune località che furono a loro volta comuni: Pirocco, Cassino Po, Vescovera.

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