Comune di Moraro

Sede amministrativa

Via Francesco Petrarca, 15 34070 Moraro (Gorizia)

Identikit

Moraro vanta una tradizione rurale che lo annovera fra i comuni campagnoli dell’Isontino.
Il comune ha un territorio non vastissimo, ma che riassume i tratti della campagna friulana, offrendo un ambiente tranquillo per le famiglie che “fuggono” dal caos cittadino.
Il nome Moraro affonda le sue radici nel linguaggio latino e forse in quello celtico di più remota diffusione: Morâr = Morus Celsa o Morus alba da cui gelso e moro, termini che indicano la medesima pianta.
Morus deriva probabilmente dal celtico mor (nero), infatti la pianta diffusa sin dall’antichità non era Morus alba ma Morus nigra che i romani coltivavano per gli sciroppi che ne ricavavano, mentre la varietà alba venne portata da Costantinopoli nel VI secolo assieme al baco da seta.

Ai romani seguirono le invasioni dei barbari e unni che distrussero Aquileia, Longobardi che si stabilirono creando il loro primo Ducato a Cividale del Friuli.
Poi vennero i Franchi, in seguito Berengario – Duca del Friuli – divenne Re d’Italia. Nel X secolo ci furono scorrerie e devastazioni da parte degli Ungari. Nel XI secolo i territori facevano parte dell’Impero sotto la giurisdizione del Patriarca di Aquileia che in seguito alle invasioni dei barbari si era trasferito a Grado, poi negli anni seguenti a Cormons, Cividale, Udine. Nel 1420 le terre vennero conquistate dai Veneziani che trasferiscono la sede del Patriarcato a Venezia.
Trovandosi Moraro sulla direttrice Cormons-Gradisca seguì le vicende di questi importanti centri storici. Cormons fece parte fino al 1500 della Contea di Gorizia, alla morte del conte Leonardo, passò agli Asburgo – Imperatori d’Austria – e salvo brevi periodi (1511 -1514) di dominio Veneziano rimase sotto il dominio dell’aquila bicipite. Moraro seguì le medesime vicende storiche, mentre Gradisca rimase sotto la dominazione veneziana.
L’illuminato periodo di dominazione austriaca portò dei benefici al territorio ed alle popolazioni con Massimiliano I che esentò i cittadini dal pagamento delle tasse e con Maria Teresa che distribuì terre da coltivare alle popolazioni e dotò tutto il territorio di un catasto tavolare.
In questi secoli però le terre e le popolazioni dovettero sopportare continue incursioni di Turchi con saccheggi e devastazioni. Nel 1615 durante le così dette “guerre gradiscane” i pirati Uscocchi portarono altri lutti e rovine.
Nel 1797 con la caduta della Serenissina Repubblica di Venezia ad opera di Napoleone sia Cormons che Gradisca e Moraro entrarono a far parte dell’Impero Austro Ungarico e tali rimasero fino al 4 novembre 1918 quando assieme alla parte orientale del Friuli entrarono a far parte del Regno d’Italia.

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