I manufatti ritrovati nella necropoli di San Giorgio di Angarano, datati tra il XI e il IX secolo a.C., testimoniano un insediamento precedente all’arrivo dei Romani. È pertanto a partire dalla metà del II millennio a.C. che si hanno notizie specifiche del comprensorio bassanese.
I Romani si insediarono nella zona nel II secolo a.C. e la resero coltivabile.
L’antico nome di Bassano doveva essere Fundus Baxiani, che indicava la proprietà agricola di un certo Bassio o Bassius. Fonti scritte confermano l’esistenza di un primo nucleo della città già nel 998, con la pieve di Santa Maria, e nel 1150, con il castello.
Nel 1175 Vicenza estese il suo dominio su Bassano, attratta dalla posizione strategica della città. Quegli anni si caratterizzarono per le strette relazioni politiche e militari con la ricca famiglia fondiaria degli Ezzelini che, nonostante limitassero l’autonomia del comune, favorirono la costituzione delle prime magistrature cittadine.
A partire dal 1260 Bassano si vide prima sottomessa a Vicenza (1260 – 1268), quindi a Padova, a Verona e di nuovo a Padova, per terminare, nel 1388, sotto i Visconti, il cui governo lasciò alla città una relativa autonomia.
La Serenissima giunse a Bassano il 10 giugno 1404, senza alterare statuti e consuetudini del comune, dandole il governo di un podestà e un capitano scelto dal Senato tra i patrizi veneziani; il territorio bassanese fu ufficializzato dai Visconti e mantenuto dalla Serenissima fino alle soglie del 1800.
A parte la guerra della Lega di Cambrai (1509 – 1513), per quattro secoli la Serenissima mantenne pace e prosperità nel territorio, con beneficio del settore tessile (lana, seta, pelli) e dell’oreficeria. Il Cinquecento vede, inoltre, la proliferazione artistica della famiglia di pittori Da Ponte, soprannominati Bassano, ed editoriale della stamperia Remondini, che nel Settecento rese famoso il nome di Bassano in tutta Europa.
Il 27 dicembre 1760 il Senato innalzò Bassano al rango di città.
Napoleone sconfisse gli austriaci l’8 settembre 1796 a Bassano, dando inizio a un periodo tormentato per tutto il territorio. L’anno dopo cadde Venezia, alla quale si sostituirono i governi democratici delle municipalità. Il trattato di Campoformio (1797) sancì il passaggio all’Impero d’Austria.
Il 7 aprile 1815 Bassano entra nel Regno Lombardo-Veneto, aggregato alla provincia di Vicenza. Tra il 25 marzo e il 5 giugno 1848 sperimentò una breve esperienza rivoluzionaria, ma la rioccupazione austriaca mise fine al governo provvisorio. Durante l’occupazione austriaca, tuttavia fu l’unica città veneta non capoluogo di provincia a cui fu riconosciuto il titolo di “Regia”. Bassano entrò a far parte del neonato Regno d’Italia nel 1866, dopo la terza guerra di indipendenza, per effetto della pace di Vienna e conseguente cessione del Veneto all’Italia.
La prima guerra mondiale vide Bassano come zona di guerra, paralizzando ogni attività sino al 1916.
Il governo fascista decise nel 1928 di cambiare il nome della città: da “Bassano veneto” all’attuale Bassano del Grappa. La nascita, nel 1924, della Smalteria Metallurgica veneta fu l’evento più importante della ripresa economica: in pochi anni divenne l’azienda più importante della città.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale e la caduta del regime fascista, la città subì l’invasione tedesca. Durante la Guerra di liberazione fu uno dei più gloriosi centri di organizzazione della Resistenza.
Il 28 aprile 1945 Bassano del Grappa fu liberata. L’elevato numero di vittime alla fine della guerra valse alla città del Grappa la Medaglia d’oro al valor militare per la guerra di liberazione.