Comune di Venosa

Sede amministrativa

Via Vittorio Emanuele II, 198 85029 Venosa (Potenza)

Enti e aziende del territorio

Identikit

A Venosa, ogni periodo storico è rappresentato da testimonianze dirette di grande valore, a partire da quelle presenti nel parco paleolitico di Notarchirico, dove resti fossili di elefante antico e altri animali preistorici, choppers e bifacciali, databili a partire da 700.000 anni fa, giacciono sepolti dalle ceneri del Vulture, il vicino vulcano ormai spento.

Gli scavi di età romana, con le domus, le terme e l’anfiteatro, ricordano l’antica e ricca Venusia, colonia latina, patria del poeta Quinto Orazio Flacco, ricco e dinamico snodo commerciale romano attraversato dalla Regina Viarum, la Via Appia.

A pochi chilometri dal centro abitato, si possono ammirare le catacombe ebraiche, esempio straordinario di convivenza e integrazione tra culture, un luogo di sepoltura dove Cristiani ed Ebrei riposavano gli uni accanto agli altri.

Il periodo paleocristiano è ben testimoniato dalla prima cattedrale, i cui resti sono ancora visibili nel parco archeologico.

Il Medioevo si percepisce nell’arte solenne e senza tempo dell’abbazia benedettina della Santissima Trinità e nella suggestiva Incompiuta, chiesa mai portata a termine, in cui il grande passato della colonia riaffiora nel riuso di pietre lavorate di età classica, inserite tra le sue pareti.

Nell’attuale cattedrale, posta al centro della città e in una serie di palazzi di edilizia gentilizia ed ecclesiastica, risiedono grande raffinatezza architettonica ed artistica.

E poi tanti personaggi illustri protagonisti di vicende importanti storiche, letterati, artisti.

A Venosa è sepolto Roberto il Guiscardo insieme ai suoi fratelli e la prima moglie Aberada; a Venosa è nato re Manfredi, figlio naturale di Federico II e Bianca Lancia. Nel Castello aragonese, costruito da Pirro del Balzo, è nato il principe madrigalista Carlo Gesualdo, celebre in tutta Europa.

Oggi il centro storico di Venosa, tra i Borghi più Belli d’Italia, racchiude lungo le sue strade oltre

duemila anni di storia, dall’antica colonia latina ai quartieri medievali, con le chiese e i battisteri, il castello e le fontane angioine. Qui è possibile toccare con mano la città antica, e immaginare come la vedesse il bambino Orazio. Un vero e proprio museo a cielo aperto nel quale si integrano anche due distinte offerte museali: il Museo Archeologico Nazionale “Mario Torelli” ospitato nel lungo camminamento seminterrato del castello “Pirro del Balzo” e il Museo Episcopale che ha sede accanto alla Concattedrale di Sant’Andrea Apostolo. Il primo, riallestito nel 2021, racconta la storia della città di Venosa e del suo territorio, dalla fondazione della colonia latina del 291 a.C. alla esplosione della città rinascimentale, espressa dalla costruzione

del castello nel 1470. Il nuovo percorso museale si avvale anche di un sistema narrativo che utilizza soluzioni tecnologiche interattive e supporti multimediali. Il secondo è allestito negli ambienti dell’antico Episcopio. Le sale espositive si sviluppano su due piani e custodiscono al loro interno un prezioso e variegato patrimonio. Dalle opere pittoriche, come la pregevole icona della Madonna dell’Idria del XIII secolo, a quelle scultoree, dagli argenti agli splendidi manufatti tessili, ai reperti lapidei, permetterà al visitatore un excursus storico-artistico di notevole rilevanza.

da non perdere

Concattedrale di Sant’Andrea
Complesso della Santissima Trinità
Chiesa del Purgatorio
Castello Aragonese
Casa di Quinto Orazio Flacco

News collegate

denominazioni

Aziende collegate